La grande paura e la grande occasione. I risultati della domenica, con il settimo ko stagionale dell'Inter (ancora in trasferta) e la vittoria nel posticipo del Milan, infiammano la lotta per la qualificazione alla prossima Champions League: stasera la Lazio battendo la Sampdoria all'Olimpico può accorciare a -2 da rossoneri e nerazzurri e domani la Roma a Cremona ha la grande occasione di agguantare il secondo posto in classifica. Con il Napoli ormai a distanza siderale, lo 'scudetto' per romane e milanesi si chiama Champions e all'orizzonte c'è un derby Miano-Roma che durerà 14 giornate e finirà solo il 3 giugno.
Se con il nuovo modulo la squadra di Pioli sembra rinata dopo un gennaio da incubo, quella di Inzaghi invece continua a vivere sulle montagne russe e nella fatal-Bologna inciampa ancora una volta (è la settima sconfitta in stagione) contro una medio-piccola dopo aver già perso punti con Empoli, Sampdoria e Monza (in tutto sono 10).
Punti pesantissimi che gettano qualche ombra sul futuro di Inzaghi, comunque non a rischio, e che soprattutto complicano il vero obiettivo stagionale dei nerazzurri e mettono a rischio anche il loro futuro perché per una società che ha chiuso il bilancio 2021-22 in perdita di 140 milioni, non poter contare sui ricavi provenienti dalla Champions (si parla in totale di circa 75 milioni) sarebbe davvero un problema.
Senza i milioni della Uefa l'Inter non solo sarebbe costretta a vendere un big (uno tra Dumfries e Brozovic) entro il 30 giugno per sistemare i conti del 2022-23, ma dovrebbe lasciar partire almeno anche un altro paio di pezzi pregiati e metterebbe a rischio anche i rinnovi di contratto, quelli di Bastoni e Calha su tutti.
Scenari al momento lontani, ma il Milan ha ricominciato a correre e Lazio e Roma fanno sempre più paura. Come fanno paura le due prossime sfide contro Lecce e Spezia: ancora due piccole sulla strada di Inzaghi per la Champions.