FORMULA 1

Alonso sceicco di Sakhir: regolati i... conti con Hamilton e Ferrari

 

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Per lo "sceicco" Alonso, quando il Mondiale approda in Medio Oriente il più delle volte sono occasioni da... mille e una notte. E non solo per il formato "by night" con il quale il Mondiale schiva le altissime temperature locali. Terzo al via stagionale in Bahrain con la scintillante Aston Martin, il "nostro" aveva fatto altrettanto bene con Alpine nella prima edizione del GP del Qatar di due anni fa, chiudendo il podio aperto da Lewis Hamilton e Max Verstappen, all'epoca ai ferri corti per il titolo.  

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A Sakhir il 41enne bicampione del mondo ha infiocchettato con il terzo posto dietro alle Red Bull un weekend da sogno ed una performance tutta in progressione e molto significativamente "puntellata" da un doppio sorpasso in sequenza ad Hamilton e Sainz, Mercedes e Ferrari. Il passato che ritorna, insomma: a vario titolo, con sfumature diverse, per un "highlander" che non conosce cali motivazionali da oltre due decenni e che - quando le circostanze avverse lo hanno allontanato dalla massima formula - è solo andato a ricaricarsi a Le Mans, nei deserti della "Dakar" e a Indianapolis!

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Hamilton dietro al trentanovesimo passaggio dopo una breve ma intensa schermaglia, sette giri di caccia alla Rossa e pratica-Sainz smaltita sullo slancio al giro numero quarantasei. Per Alonso un forcing finale propiziato - a partire dal secondo round di soste - dalla predilezione della sua AMR23-Mercedes per la mescola hard, seconda solo a quella della Red Bull, anche molto alla lontana. Più che sufficiente per arpionare il podio di Sakhir, dopo essersi letteralmente messo alle spalle il proprio passato. Prima Hamilton e le amarezze di un 2007 targato sì McLaren ma motorizzato Mercedes, poi (ma in questo caso più serenamente) quello contraddistinto da un intero lustro al volante della Rossa, peraltro iniziato con la vittoria all'esordio ferrarista nel 2010 proprio in Bahrain davanti al compagno di squadra Felipe Massa, uno che a Sakhir ha spesso e volentieri fatto faville. 

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Dove può arrivare Alonso, dopo l'effetto-fionda di Sakhir, dove il passato di cui sopra si è fatto presente e lo ha proiettato nel futuro? Difficile dirlo dopo i primi trecento chilometri di gara. La storia della Formula Uno è punteggiata di stagioni iniziate a spron battuto ma poi in tempi relativamente brevi rientrate nell'ortodossia di una specialità nella quale non ci si inventa nulla. Se le premesse sono queste però Alonso, Aston Martin e magari anche Stroll hanno davanti buone chances di levarsi qualche soddisfazione prima che Ferrari e Mecedes vadano... a regime.

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Intanto ci sono tutte e premesse per una sfida da "resto del mondo" che per la prima volta da due anni a questa parte veda un terzo incomodo nel dualismo Alpine-McLaren. Sotto i riflettori di Sakhir i toni di blu e di arancio sono apparsi piuttosto "spenti" al confronto del verde smeraldo delle Aston Martin. Il quarto posto tra i Costruttori è un obiettivo già più realistico (e un bel passo avanti nei piani "iridati" a lungo termine di Lawrence Stroll) dopo aver impattato lo scorso anno la sfida con Alfa Romeo Sauber per il sesto posto, perdendola però alla discriminante dei piazzamenti.

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