L'UOMO CHIAVE

Juve, Rabiot apre al rinnovo: "Qui sto bene, c'è la possibilità di restare"

 Il francese tra futuro, Allegri e il braccio con l'Inter: "Qui se ne parla troppo, nerazzurri meno forti rispetto al passato"

@Getty Images

Adrien Rabiot è passato dall'essere il brutto anatroccolo del centrocampo della Juventus ad autentico trascinatore, e non solo del reparto. Con i suoi gol ha fatto rialzare la testa ai bianconeri dopo alcune pesanti batoste, sia in campo, sia fuori, e adesso quei tifosi che non lo volevano nemmeno sentire nominare, chiedono a gran voce la riconferma anche per il futuro, visto che il suo contratto scadrà a giugno. "Per il momento non ci sono novità, ma sicuramente parleremo presto, perché tra circa due mesi la stagione sarà finita e proveremo a discutere, ma io sono tranquillo. C’è la possibilità di andare via ma anche la possibilità di firmare un altro contratto con la Juve. Mi sento bene a Torino, faccio un bel lavoro nel club e c’è un buon rapporto coi dirigenti, i compagni e l’allenatore. Anche lui mi ha aiutato in due anni oltre a darmi molta fiducia. Credo che tutto questo sia importante per stare bene e quindi fare la scelta giusta per il mio futuro", ha detto il francese a Tuttosport aprendo a un possibile rinnovo.

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A spingere per la sua permanenza c'è proprio Allegri. "Io credo che Allegri abbia davvero tantissime qualità. Secondo me innanzitutto sa gestire molto bene il gruppo e a volte si rivolge ai giocatori come un padre. Ha la qualità di saper parlare al meglio con tutti i componenti della rosa, comprendendone anche le caratteristiche psicologiche. Poi è fantastico per come sa incoraggiare tutto il gruppo. Anche nei momenti di massima difficoltà o pressione, lui sa sempre trovare le parole giuste con il tono giusto. Ci incita a non mollare mai ed è capace a mascherare sempre l’eventuale tensione che può provare", ha aggiunto.

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Domenica, però, Rabiot è stato l'uomo che ha fatto infuriare Inzaghi per un presunto fallo di mano nell'azione del gol decisivo di Kostic: "Da quando sono in Italia ho capito che quando c’è qualcosa che fa discutere se ne parla sempre per parecchio tempo. In Francia è diverso, ovviamente qui il calcio è vissuto in maniera differente, quasi come una religione. Rappresenta buona parte della vita delle persone che sono tifose. Posso comprendere il motivo per cui si parla così a lungo di tutto ciò che avviene in campo”.

Di certo, l' Inter affrontata a San Siro non ha perso per colpa degli arbitri: “Ho avuto un impressione diversa rispetto alla sfida d’andata di Torino. Ho visto una squadra meno forte. Dico la verità: mi sono sembrati diversi rispetto a due anni fa e all’anno scorso. Ho avuto la sensazione che loro avessero meno sicurezza. Se analizziamo il loro campionato notiamo che hanno perso molte partite quest’anno”.

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