Nove partite nel mese di aprile: cinque in campionato (Fiorentina, Salernitana, Monza, Empoli, Lazio) decisive nella corsa vitale per entrare nelle prime quattro posizioni in classifica, due in Coppa Italia (avversaria la Juve) e ovviamente due anche in Champions (la sfida con il Benfica articolata tra l'11 e il 19). Il destino dell'Inter e di Simone Inzaghi si definirà dunque dopo questa sosta: tutto è ancora possibile. Il tecnico nerazzurro, al netto dei giocatori impegnati con le rispettive nazionali, ha pianificato in questi giorni una tabella di lavoro che possa ridare velocità e brillantezza ai sui uomini in un rush primaverile da continui bollini rossi: dopo i due giorni di riposi concessi nel prossimo week-end (sabato e domenica liberi), la speranza è quella di poter vedere riaggregati al gruppo a inizio settimana Bastoni, Dimarco e Gosens, così da ipotizzarne una convocazione con la Fiorentina e averli inpiena condizione per la prima semifinale di Coppa contro la Juve del 4 aprile. Più lunghi invece i tempi per Skriniar: i problemi alla schiena dello slovacco non permettono al momento di fare ipotesi concrete e certe, per la sfida dell'Allianz Stadium potrebbe tuttavia rientrare tra almeno i convocati.
Con le consuete "preghiere" perché tutto fili liscio nei vari ritiri e con l'augurio che gli impegni con le nazionali possano anzi permettere un miglioramento nella forma di chi per vari motivi ha bisogno di mettere minuti nelle gambe (Lukaku ad esempio, ma anche Brozovic e Dumfries), i recuperi di Bastoni (uscito acciaccato nei minuti finali del match contro il Porto), di Dimarco (ko contro la Juve) e Gosens (assente da dopo la partita con lo Spezia) sono fondamentali perché cancellerebbero in pratica l'emergenza in difesa, priva oltretutto dello squalificato D'Ambrosio. Per tutti e tre i nerazzurri, che in questa settimana seguiranno l'iter riabilitativo personalizzato stilato dallo staff medico interista, c'è comunque moderato ottimismo. La delicatezza ma anche l'importanza del mese che sta per arrivare peseranno poi inevitabilmente sulle prossime decisioni di Inzaghi.