"I primi mesi al Milan? Deludenti, anzi negativi. Sicuramente non erano le mie aspettative. Dopo un'ottima stagione con il Bruges e dopo il trasferimento al Milan, di cui non mi pento, avrei sperato di essere più importante di quello che sono stato finora". Ad ammetterlo è Charles De Ketelaere, che fa un bilancio dal suo arrivo in rossonero. "Ci sono tanti motivi. Uno è l'ambiente, un livello di calcio superiore, l’adattamento a tante cose. La vita fuori dal campo - ha detto il belga intervistato da Het Laatste Nieuws - Non mi lascerò mai trascinare dalle critiche negative come non mi monterò la testa se un giorno si capovolgerà la situazione in positivo. Se dovessi credere ai media sembra che ogni giorno arrivo a Milanello piangendo...".
Il 2 aprile, quando il Milan tornerà in campo a Napoli contro la capolista alla ripresa del campionato, sarà passato un anno dall'ultimo gol di De Ketelaere. In mezzo 7 gare con la maglia del Bruges e 31 con quella del Milan: "Sento e apprezzo l’affetto e il sostegno dei miei compagni, ma non vorrei che rimanesse tale: vorrei dimostrare che ho fame e che vivo per il calcio e le buone prestazioni. Ho un ottimo rapporto con Maldini come lo ha con gli altri giocatori. Ci parliamo e mi fa sentire la sua fiducia. In questi mesi sono maturato, ho trovato anche più tranquillità in me stesso. Sono consapevole di quello che so fare e non mi lascio trascinare dalle emozioni. Quanto tempo mi do nel Milan? Non mi sono imposto un periodo. Cerco di finire la stagione lavorando ogni giorno il più duramente possibile per poi riuscire a ottenere un posto da titolare. Per il momento non penso ad altro".