SERIE C

Follia Benalouane dopo Piacenza-Novara: pugno al volto a un tifoso piacentino, difensore in questura

L'ex Leicester, Atalanta e Parma sarebbe stato vittima di insulti razzisti nel post match di Serie C

© Getty Images

Serata in questura per Yohan Benalouane, difensore del Novara ed ex conoscenza della Serie A. Il tunisino, tra i più esperti della compagine piemontese che milita in Serie C, si è reso protagonista di un gesto folle nel post partita di Piacenza-Novara, gara pareggiata 1-1 e valida per la 34esima giornata del girone A, colpendo con un pugno un tifoso locale. L'uomo, un ultrà noto in città, è finito in ospedale dove è stato medicato con 10 punti di sutura.

Secondo quanto si apprende, Benalouane era uscito dallo stadio di Piacenza e si stava recando in auto dal compagno Galuppini per recuperare degli oggetti personali. Da un momento all'altro, però, un gruppo di tifosi del Piacenza, delusi per il risultato, ha avvicinato il presidente dei piemontesi Ferranti insultandolo pesantemente, poi si sono rivolti verso il difensore classe 1987 e da lì sarebbe partito un altro diverbio. Il calciatore del Novara, secondo quanto si apprende, sarebbe stato insultato con epiteti razzisti e ha reagito colpendo con un pugno un tifoso che è crollato a terra.

Dopo l'aggressione Benalouane ha riguadagnato a fatica il parcheggio dov'era posteggiato il pullman del Novara. Il mezzo è rimasto bloccato all'interno della struttura fino alle 21, con i tifosi del Piacenza che sono accorsi sul luogo per protestare contro il difensore. Sul posto anche le forze dell'ordine che hanno prelevato il 35enne tunisino e lo hanno accompagnato in questura per accertamenti. Il 35enne è stato rilasciato in tarda serata e ha fatto ritorno allo stadio da dove è partito in pullman con i compagni.

In merito a quanto accaduto nel post gara di Piacenza-Novara, il club piemontese ha diramato un comunicato ufficiale per chiarire i contorni della vicenda. Il direttore generale Michelangelo Vitali ha precisato: "Ogni forma di violenza, in campo e fuori, è sempre inaccettabile e da condannare a priori, ma quanto accaduto allo stadio Garilli nel post gara di Piacenza-Novara non può trovare giustificazione alcuna. Al termine del match il presidente Massimo Ferranti è stato accerchiato e aggredito verbalmente da un gruppo di tifosi locali all’uscita dallo stadio. Gli stessi tifosi, non contenti, hanno poi aggredito anche due calciatori del Novara FC, recando offese personali ad uno di essi con epiteti di natura razzista e spintonandolo più volte, il tutto senza alcun controllo da parte degli organi preposti che dovrebbero tutelare la sicurezza delle parti coinvolte nell’evento. Il calciatore, spaventato, ha reagito per tutelare la propria incolumità".

"Il Club azzurro non giustifica la reazione del calciatore, la violenza è sempre una risposta sbagliata, figlia però di una gestione del piano sicurezza inadeguata per un evento pubblico, che ha permesso che frange estremiste di tifosi locali entrassero a contatto diretto con i calciatori e i dirigenti della squadra ospite- si legge-. È inaccettabile che venga messa a repentaglio la sicurezza di tesserati e dirigenti e ci auguriamo che episodi del genere non si verifichino mai più”.

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