Andy Diaz pronto a superare il primato del suo maestro Donato

 Il perfetto connubio tra due grandi campioni

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Il 23 febbraio scorso Andy Diaz Hernandez, 27enne atleta nato a Cuba il 25 dicembre 1995 specialista del salto triplo, è diventato ufficialmente cittadino italiano ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, in considerazione dell’attivazione della procedura da parte del Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), che ha segnalato l’atleta per gli ottimi risultati conseguiti nella propria disciplina sportiva.

Andy era arrivato in Italia a Roma, per poi rimanerci definitivamente, nell’autunno del 2021 dopo aver saltato le Olimpiadi di Tokyo con la propria nazione di nascita per un infortunio, ed è stato inserito gradualmente nel Centro Sportivo Castelporziano del Gruppo delle Fiamme Gialle, tesserato dall’Atletica Libertas Livorno e seguito da due allenatori, Fabrizio Donato primatista italiano della specialità con 17.73, e Andrea Matarazzo ex triplista di buon livello con un personale di 16,71.

La prima stagione agonistica di Diaz, sotto la nuova guida tecnica, è stata esaltante con l’atleta che per 6 volte ha superato la misura della super eccellenza rappresentata da 17.50, riuscendo anche a vincere il Trofeo della Diamond League, l’8 settembre a Zurigo, con un salto di 17,70 metri che gli è valso il nuovo personale nella gara in cui, tra l’altro, si è lasciato alle spalle il campione olimpico e mondiale Pedro Pablo Pichardo.

Nella sua carriera Andy è stato finalista con la nazionale cubana ai mondiali di Londra nel 2017, mentre non ha partecipato ovviamente a quelli dell’anno scorso a Eugene, nell’ottica di poter presto vestire la maglia azzurra quanto prima e, in tal senso, è già iniziato l’iter per ottenere il via libera da World Athletics, sperando che succeda prima del più importante appuntamento della stagione rappresentato dai mondiali di Budapest in Ungheria.

Il neo azzurro è quindi diventato un’altra straordinaria freccia che arricchisce l’arco degli specialisti azzurri del triplo che vede già, su tutti, Andrea Dallavalle, Emmanuel Ihemeje e Tobia Bocchi, i quali troveranno certamente ulteriori stimoli dalla presenza di un compagno di squadra così tecnicamente dotato.

Una bellissima storia di sport ma anche di generosità umana perché, il percorso per arrivare al culmine di quanto successo l’anno scorso con il trionfo in Diamond League di Andy, non è stato all’inizio per niente semplice e, gli straordinari risultati ottenuti in pedana dall’atleta grazie alle sue doti atletiche, non sarebbero stati possibili senza quelle umane di chi gli è stato sempre vicino sin dal primo momento del suo arrivo in Italia.