Il Consiglio di Stato ha dichiarato improcedibile il ricorso della Figc contro la sentenza del Tar del Lazio che, nell'ambito del caso plusvalenze Juve, aveva imposto la trasmissione della cosiddetta 'carta Covisoc' ai dirigenti bianconeri. Lo si apprende da ambienti della Federcalcio, dai quali comunque filtra "moderata soddisfazione, in quanto non entrando nel merito del giudizio del Tar, il principio della pregiudiziale sportiva è salvaguardato". Il Consiglio di Stato ha infatti dichiarato improcedibile l'appello in quanto la carta nel frattempo era stata consegnata.
"Ritenuto che l'intervenuta ostensione documentale da parte della Co.Vi.So.C., motivata alla stregua di quanto disposto dalla sentenza di prime cure e del decreto monocratico di rigetto della tutela cautelare di cui all'art. 56, comma 1, cod. proc. amm., comporta l’improcedibilità del ricorso ex art. 116 cod. proc. amm., per sopravvenuto difetto di interesse". È quanto scrive il Consiglio di Stato nel ritenere "improcedibile" il ricorso avanzato dalla Figc contro la consegna della Carta Covisoc agli ex dirigenti della Juventus Fabio Paratici e Federico Cherubini.
Secondo il CdS "l'ostensione, in pendenza di giudizio, del documento, determinandone la discovery, è incompatibile con la persistenza dell'interesse alla decisione del merito della controversia avente ad oggetto proprio la riproposizione delle ragioni a sostegno del diniego". Il ricorso "in appello va dunque dichiarato improcedibile".