Inter, Inzaghi: "Lukaku? Esulta sempre così, è stato frainteso e non lo avrò al ritorno"
Il tecnico nerazzurro non ha dubbi sulla prova dei suoi: "Abbiamo condotto per 90', il gol si poteva evitare"
Simone Inzaghi parte dall'espulsione di Lukaku per commentare il pareggio contro la Juventus nella semifinale d'andata di Coppa Italia: "È stata fraintesa la sua esultanza, lui esulta sempre così - ha spiegato ai microfoni di SportMediaset il tecnico dell'Inter -. Il parapiglia finale non è stato bello da vedere e ci priverà di due giocatori fondamentali nella semifinale di ritorno (il belga e Handanovic, ndr). Peccato, perché era stata una partita bella e corretta, ben condotta dalla terna fino a quell'episodio".
Inzaghi ha poi commentato la prestazione dei suoi, che venivano da un momento complicatissimo in campionato: "La reazione mi è piaciuta, hanno fatto una grande gara a prescindere dal pareggio all'ultimo minuto. Abbiamo comandato la partita per 90', non siamo riusciti a far gol su occasioni importanti. Il gol preso era da evitare, ma non ho nulla da dire ai ragazzi, che sono stati compatti e aggressivi come avevo chiesto. Un bel segnale su un campo difficile, contro una squadra in forma. Ora abbiamo il secondo round sul nostro campo e sappiamo che una vittoria ci potrebbe regalare un'altra finale. Il gol di Cuadrado? Lo abbiamo rivisto, dovevamo uscire prima sul cross di Rabiot e la diagonale è stata troppo stretta, sicuramente un gol che non dobbiamo concedere, specialmente a 12' dalla fine. Avvisaglie non ce n'erano state prima...".
Infine qualche parola sul momento della sua squadra: "I pochi gol ci stanno condizionando, avremmo meritato risultati diversi, ma sicuramente dobbiamo lavorare di più, le buone prestazioni in questo momento non bastano. Per questo stasera era importante. Distacco della tifoseria? Non lo sento assolutamente, anche nell'ultima gara a San Siro, nonostante la sconfitta, ci hanno incoraggiato fino all'ultimo. È normale che c'è stato un richiamo da parte loro, così come da parte della dirigenza, perché noi siamo l'Inter".