Da esattamente due anni Chief Technical Officer della Mercedes, James Allison traccia un bilancio "stellato" del primo scorcio di stagione, concluso in decisa crescita per le Frecce Nere al recente nel Gran Premio d'Australia, naturalmente al netto del ritiro di George Russell. L'ex ferrarista Allison (da sei anni a Brackley, oggi con un incarico meno operativo che in passato ma sempre di vertice) disegna un bilancio "convalescente" e al tempo piazza la Mercedes in una posizione per così dire ibrida, a metà strada tra la sfida alla Red Bull e - per provarci davvero - prima ancora la necessità di staccare Aston Martin e Ferrari, in modo molto più netto di quanto visto in pista all'Albert Park di Melbourne. Le parole di Allison tracciano intanto la rotta per forza di cose comune che le squadre impegnate nel Mondiale sono chiamate a seguire nella lunga (e preziosa) pausa tra i GP d'Australia e Azerbaijan (ultimo weekend di aprile), "aperta" dall'ennesima cancellazione di quello della Cina, la terza consecutiva.
"In generale siamo moderatamente soddisfatti del nostro bilancio al GP d’Australia. Abbiamo fatto un passo avanti e tirato fuori il massimo del nostro attuale potenziale. Soddisfazione purtroppo smorzata dal problema tecnico che in gara ha impedito a Russell di capitalizzare al traguardo tutto quello che era riuscito a fare nel corso del fine settimana. Insomma, non una vera e propria svolta ma un passo nella direzione giusta. Abbiamo iniziato a punzecchiare Red Bull e siamo stati all’altezza di Ferrari e Aston Martin, direi anzi che abbiamo iniziato a mettere il muso davanti ad entrambe".
"Ci aspettavamo questo miglioramento? Sicuramente sì: il livello prestazionale non è stato poi così diverso rispetto alle due gare precedenti. O meglio, diverso da quello delle Red Bull ma non così diverso rispetto al resto del gruppo. Credo che la differenza in Australia sia stata la leggermente più limitata supremazia della Red Bull in qualifica, e questo ha per così dire compattato il gruppo. Il nostro livello rispetto a Ferrari e Aston Martin non è cambiato poi molto, siamo tutti lì. Noi siamo in crescita ma niente di eclatante. Ne siamo felici, ma non è stata una vera e propria sorpresa. Quanto questo miglioramento sia stato legato al tracciato di Melbourne oppure invece sia legato al nostro lavoro di sviluppo lo dirà solo il tempo. Lo vedremo sulle differenti tipologie di pista che ci aspettano nei prossimi appuntamenti".
Il forfait di Russell a Melbourne dopo un avvio di gara molto promettente ha verosimilmente impedito alla Mercedes di mettere... la freccia su Aston Martin (che peraltro monta la power unit tedesca) per il secondo posto nel Mondiale Costruttori, complice l'ottimo risultato d'assieme delle "verdone": grazie al terzo... terzo posto consecutivo di Fernando Alonso ed al quarto che Lance Stroll ha ereditato da Carlos Sainz (al netto della richiesta ferrarista di revisione della penalità inflitta allo spagnolo). Mercedes insegue Aston Martin a soli nove punti di distanza (56 a 65), con la Ferrari quarta a quota 29, distanziata di trenta lunghezze dalla Casa di Stoccarda e Red Bull altrettanto lontana (ma nell'altra direzione!) dall'alto dei suoi 123 punti. Fissata la missione, il 45enne Allison intanto disegna la via da seguire e il piano operativo dei prossimi venti giorni.
"Abbiamo la possibilità di sviluppare la macchina in fabbrica durante le settimane di pausa che ci separano dal Gran Premio dell’Azerbaijan. Lo sviluppo è proibito solo in due periodi dell’anno: nella pausa estiva e poi - novità del 2023 - in quella delle festività di fine anno. A Pasqua invece si può lavorare normalmente. Cosa faremo? In realtà normale amministrazione. Lavoreremo a fondo in galleria del vento per trovare più deportanza, come anche nell’ufficio progettazione per cercare di portare presto in pista tutte le soluzioni che nella galleria stessa abbiamo fin qui trovato. Poi realizzeremo alcune parti meccaniche che abbiamo già ridisegnato e in particolare alcune modifiche alle sospensioni che pensiamo possano migliorare l’assetto della W14 e renderla più guidabile, in modo che i nostri piloti abbiano più confidenza per portarla al limite. Per il resto... lavoro di routine in preparazione dei prossimi appuntamenti del Mondiale, in modo da arrivare in circuito con una macchina il più possibile “pronta all’uso” per il tipo di tracciato che ci aspetta. Questo vale in particolare per Baku, dove è in programma la prima “sprint” dell’anno. Quel tipo di format premia infatti soprattutto chi ci arriva più pronto dei rivali e lo stesso vale per la qualifica, perché i tempi sono molto ridotti. Per questo è importante fare un buon lavoro nelle prossime settimane. Se faremo le cose come si deve, saremo protagonisti a fine mese a Baku".