MOTOGP

MotoGP Austin, pronostico aperto: rilancio made in Texas per Bagnaia?

Sette piloti della premier class hanno vinto al COTA texano nelle due classi più piccole. Il caso particolare di Rins.

di Stefano Gatti

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La MotoGP ad Austin ha un solo padrone -l'infortunato Marc Marquez, naturalmente - ma anche un paio di viceré: Alex Rins ed Enea Bastianini che - rispettivamente nel 2019 e nel 2022 - si sono seduti sul trono occasionalmente lasciato... vacante dal Cannibale. Sul gradino più alto del podio del Circuit Of The Americas texano sono però riusciti a salire ben sei altri piloti attualmente impegnati nella MotoGP. Lo hanno fatto naturalmente nelle due classi più piccole. Maverick Vinales, Franco Morbidelli, Francesco Bagnaia e Raul Fernandez si sono imposti nel GP Of The Americas della Moto2. Jack Miller e Jorge Martin hanno invece trionfato a Austin nella Moto3. Spicca in questo panorama l'exploit di Alex Rins che in Texas ha vinto in tutte e tre le classi nell'arco di sei anni: tra il 2013 e il 2019.

 

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Come nel GP di Indianapolis - andato in scena dal 2008 al 2015 - ma a differenza del GP USA di Laguna Seca 2005-2013 (riservato alla MotoGP), in Texas dal 2013 in avanti sono sempre scese in pista tutte e tre le classi. Al netto della presenza o meno al via di Marquez e Bastianini e delle chances - a ruote ferme non particolarmente alte - di Rins di ripetere con la Honda LCR la vittoria di tre anni fa con la Suzuki, il maggior indiziato a mettere nel mirino l'upgrade vincente è il campione in carica Bagnaia, primo al COTA in sella alla Kalex dello Sky Racing Team VR46 nel 2018, vale a dire l'anno del suo titolo iridato nella classe cadetta, subito prima della promozione alla premier class. Rampa di lancio della candidatura di Pecco è il terzo posto nella MotoGP di Austin del 2021, alle spalle di Marquez e di Quartararo.

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Tra i "candidati", qualche chance va assegnata anche a Maverick Vinales, vincitore nel 2015 in sella alla Kalex del Team Pons, alla seconda gara della sua unica stagione in Moto2, chiusa poi al terzo posto. Quanto ai "reduci" texani della Moto3, Jorge Martin (primo nel 2018 su Honda) è scattato un anno fa dalla pole position con la Ducati Pramac ma non è poi andato oltre l'ottava posizione al traguardo del GP nel quale Jack Miller (vincitore con la Moto3 con Red Bull KTM Ajo nel 2014, subito prima del passaggio diretto in MotoGP) si classificò terzo alle spalle di Marquez e Rins.

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Ancora a proposito dello spagnolo di Honda Cecchinello (e tornando all'inizio), anche nel caso in cui uno dei sei piloti citati all'inizio dovesse riuscire ad imporsi domenica 16 aprile ad Austin, Alex resterà comunque irraggiungibile. Lui solo può infatti vantarsi di aver vinto ad Austin in tutte e tre le classi, ogni volta a distanza di tre anni esatti da quella precedente! Oltre che con la Suzuki MotoGP nel 2019 infatti, Rins si è imposto con la KTM Moto3 nel 2013 (prima edizione del GP delle Americhe) e tre anni più tardi con la Kalex Moto2. Logica vuole che Alex possa conservare a lungo questo primato! In un certo senso infatti deve ancora nascere (o meglio approdare al Motomondiale) il pilota in grado di eguagliarlo.

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