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Luciano Spalletti, le frasi cult: da "uomini forti, destini forti" alla "squadra di scugnizzi"

Nel corso degli anni l'allenatore toscano ha regalato spettacolo anche fuori dal campo: le frasi più belle dell'allenatore del Napoli

Scudetto Napoli, le mille sfaccettature di Luciano Spalletti

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 Dopo Napoli-Cagliari, stagione 2021/22: "‘Ero scarso da giocatore e da allenatore, poi mi sono fatto il mazzo e mi è capitato di vincere contro squadre e allenatori più forti"

 Prima di Napoli Juventus 2021/22: "‘I tifosi della Juve sono della maggioranza del Sud, ma c’è un Sud che non tiferà mai Juventus. Per questo Sud, essere napoletani e tifare Napoli è l’unica cosa che conta".

 In un discorso alle giovanili: SSi può essere uomini o donne senza essere campioni, ma è impossibile diventare campioni senza essere veri uomini o vere donne".

 Prima conferenza stampa, luglio 2021: "Mi piacerebbe una squadra sfacciata, di scugnizzi che credano nel proprio talento e lo mettano in pratica con qualsiasi avversari".

 Febbraio 2023, Spalletti si avvicina ad alcuni bambini arrivati a Castelvolturno per seguire l’allenamento mattutino. "Grande mister" gli dicono, lui risponde: "Così non va bene. E la scuola? C’è sciopero? E allora quando si recupera questa mattinata di scuola, oggi pomeriggio?". "Mai - dicono i bambini ridendo - mister, il Napoli è la prima cosa". L'insegnamento di Spalletti finisce con questa frase: "E quando ti dovrò allenare e non capirai cosa ti dico? Io quelli che non capiscono non li voglio".

 Prima di Napoli-Bologna, ottobre 2021: "Arbitri? Ho sempre detto che lamentarsi è da sfigati e vale anche per le decisioni degli arbitri che possono sembrarci sfavorevoli".

 27 novembre 2022: "Per capire l'anima di Diego Armando Maradona va ascoltato quando cantava forse più che vedere le sue prodezze in campo. La sua grandezza è come faceva sentire gli altri e quando li faceva diventare grandi".

 A ottobre 2021 gli viene rubata la Panda personale, poi più ritrovata. A maggio 2022 gli chiedono cosa farebbe se gli venisse riportata l'auto: "Bisognerebbe vedere in che stato ce la ridanno, quanti chilometri hanno fatto, come sono le gomme... E se non ci sono i cd di Pino Daniele non la riprendo!".

 Dopo il pari con la Salernitana che prolunga di qualche giorno la festa scudetto: "L'amore dei tifosi si percepisce ed è massiccio dentro la testa, rappresentiamo il loro sogno. Volevamo fare quel gol in più per donarlo direttamente a loro, ma dal mio punto di vista si dilaziona il mio godimento. In questa classifica io ci sto benissimo, rimandiamo la festa ma vuole dire proseguire coi festeggiamenti perché alla fine quei punti li faremo". 

LE FRASI CULT DI LUCIANO SPALLETTI NEGLI ANNI PRECEDENTI AL NAPOLI

 Detta la prima volta da allenatore della Roma, nel 2016, e ripetuta nel 2017 all'Inter: "Uomini forti, destini forti, uomini deboli, destini deboli. Non c’è altra strada".

 Nel 2011, allo Zenit San Pietroburgo, si lamenta con un cronista che gli chiede delle emozioni per il pari subito al 95' su (secondo Spalletti) un recupero troppo lungo dato dall'arbitro: "Ma che emozione? Ma che emozione, ma che c… dice".

 Da allenatore dell'Inter con Sarri al Napoli: "Se Sarri avesse continuato a lavorare in banca, ora sarebbe ministro dell’economia".

 All'Inter, su questioni di calciomercato: "Siamo in difficoltà e io sento sempre che fate sempre le stesse domande... È sotto gli occhi di tutti che ci manca un difensore centrale. Anche mia mamma di 90 anni lo sa. Cosa volete che vi dica di altro?".

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