CASO PLUSVALENZE

Plusvalenze Juve, verdetto del Collegio di Garanzia slitta a giovedì

Il club bianconero ha chiesto l'annullamento della sentenza sul -15, il procuratore Generale Taucer ha suggerito invece il rinvio alla Corte di Appello federale

Juve, udienza al Collegio di Garanzia

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E' durata circa tre ore l'udienza davanti al Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni relativa al ricorso della Juve sulla sentenza della Corte d'appello federale che ha sanzionato i bianconeri col -15 in classifica per la vicenda plusvalenze. Per il verdetto però bisognerà attendere almeno giovedì, quando verrà riaperta la camera di consiglio del Collegio. Durante il dibattimento la difesa bianconera ha definito "sbagliata la sentenza della Corte d'Appello e ne ha chiesto l'annullamento". Il procuratore Generale Taucer ha invece suggerito a sorpresa "il rinvio alla Corte d’Appello per l'esistenza di una carenza di motivazione sulla sanzione che deve essere valutata in un nuovo processo”. Per la Juventus questa tappa rappresenta l'ultima nell'iter della giustizia sportiva, almeno sul fronte plusvalenze. Per definitive certezze sulla classifica c'è infatti da aspettare anche lo sviluppo dell'inchiesta sulla manovra stipendi.

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VERDETTO COLLEGIO SLITTA A GIOVEDI'
Il Collegio di garanzia presso il Coni ha concluso la sua camera di consiglio odierna, aggiornando a giovedì la riunione per decidere sul ricorso della Juve che chiede l'annullamento senza rinvio della penalizzazione di 15 punti inflitta dalla corte federale di appello per il caso plusvalenze. La decisione, dopo il dibattimento, non arriverà dunque in serata. Il Collegio ha cinque giorni di tempo per il
dispositivo.

POCURATORE GENERALE CHIEDE IL RINVIO ALLA CORTE
Rinviare alla corte d'appello della Figc la sentenza  di condanna per il caso plusvalenze per rimodulare la sanzione rispetto al -15 inflitto alla Juventus nell'ultimo grado di giudizio. E' questa la richiesta del procuratore generale dello sport Ugo Taucer, intervenuto all'udienza innanzi al Collegio di Garanzia dello sport presso il Coni. "Nel perimetro dei miei poteri nei confronti della procura federale, dal mio punto di vista non ho rilievi che posso essere mossi. Ritengo che l'operato della procura federale sia stato corretto. Mi sento quindi di affermare che le argomentazioni di controparte non colgono il punto e riterrei di confermare l'ipotesi accusatoria e quindi sono per l'inammissbilita' della pronuncia", ha spiegato Taucer, "ma con un'eccezione: rispetto all'articolo 4 sotto il profilo della 'carente' motivazione temo che effettivamente il profilo di colpa, nella sanzione in punti alla squadra vi sia una 'carenza' da apprezzare e valutare in un nuovo giudizio, quindi a un rinvio per un nuovo giudizio da parte della Corte".

DIFESA JUVE: "SENTENZA SBAGLIATA E DA ANNULLARE"
La sentenza della Corte d'appello della Figc che ha condannato la Juventus con 15 punti di penalità è sbagliata e da annullare senza rinvio alla corte". È quanto ha chiesto il pool di legali bianconeri (Nino Paolantonio, Angelo Clarizia, Maurizio Bellacosa, David Sangiorgio, Flavia Tortorella, Nicola Apa) rivolgendosi in udienza oggi al Collegio di Garanzia dello sport presso il Coni. "Quando il 30 gennaio abbiamo letto le motivazioni della sentenza di -15 punti la sorpresa si e' consolidata - ha dichiarato l'avvocato Maurizio Bellacosa -. La sentenza e' sbagliata, piena di errori, una nave senza rotta, ed e' questo il motivo di fondo per cui oggi chiediamo l'annullamento senza rinvio, della sentenza della Corte federale d'appello per -15 punti". "Partiamo dalla dolorosa sera del 20 gennaio scorso, quando e' uscita la sentenza impugnata, c'e' stato un fenomeno raro: reazione generalizzata di stupore e incredulita' che ha accomunato tutti. Una reazione insolita che si collegava all'anomalia della sentenza - ha aggiunto -. Forse le tante persone che si erano meravigliate avevano intuito due cose che non quadravano: i numeri di questi bilanci, che sono irrilevanti. 60 milioni in un triennio di plusvalenze a fronte di 1 miliardo e 600 milioni di dividendo sono circa il 3% dei ricavi. Ma poi, non c'era alcun vantaggio illecito conseguito sul campo". "Lamentiamo la violazione dei principi basilari del procedimento sportivo. Chiediamo al Collegio un giudizio serio, rigoroso e in punto di diritto. Non ci interessano le soluzioni politiche delle controversie ne' quelle dei tifosi. La Juve per le plusvalenze e' gia' stata prosciolta e la sentenza della corte d'appello e' una nave che ha perso la rotta. Negli atti di Torino, c'e' qualcosa che dimostra che qualche cessione aveva dei valori gonfiati? No, sono arrivate 14 mila pagine in cui pero' ci sono solo contesti generali. La revocazione della sentenza di proscioglimento e' in totale contrasto con l'ordinamento sportivo", ha proseguito il legale bianconero. "Davvero nelle famose 14mila pagine gli atti nuovi cambiano gli scenari della corte? Il libro nero di Paratici? Secondo la Corte si tratta di un documento dall'importante valore confessorio. Ma quando mai?", ha rimarcato Bellacosa, specificando che ammettere la revocazione "sarebbe un precedente gravissimo, qualunque sentenza a fronte di nuovi atti di una qualsiasi procura della repubblica potrebbe comportare una riapertura della vicenda". "Si avrebbero sentenze e procedimenti 'ballerini'", ha evidenziato Bellacosa riferendosi alla riapertura del processo e sottolineando che la decisione della Corte "fara' scuola e sara' una sentenza pilota". "Le plusvalenze non generano un vantaggio sul campo, ma un effetto positivo sulle finanze del club ma anche un appesantimento dei bilanci successivi all'operazione per gli ammortamenti", ha proseguito il legale, secondo cui nella sentenza della Corte d'appello del -15 "e' sbagliata la contestazione sia dell'articolo 4 che dell'articolo 31". "Lo abbiamo fatto presente durante l'udienza, ma non c'e' traccia se non una tesi astrusa: se c'e' articolo 31 non puo' esserci anche l'articolo 4. C'e' una doppia reformatio in peius e manca il riferimento dell'articolo 6", ha concluso l'avvocato.

UDIENZA TERMINATA, SI ATTENDE IL VERDETTO
E' terminata l'udienza sul caso plusvalenze innanzi al Collegio di Garanzia presso il Coni relativa al ricorso della Juventus contro il -15 inflitto dalla Corte d'appello Figc. L'udienza è durata circa due ore e mezza e la presidente del Collegio a sezioni unite, Gabriella Palmieri Sandulli, ha assicurato che il dispositivo "sarà depositato nel più breve tempo possibile".

INIZIATA L'UDIENZA AL COLLEGIO DI GARANZIA
Ha preso il via puntualmente l'udienza presso il Collegio di Garanzia presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli (gli altri giudici sono Vito Branca, Attilio Zimatore, Massimo Zaccheo e Dante D'Alessio). Presente per i bianconeri il presidente Gianluca Ferrero, mentre la Figc non si è costituita a giudizio, quindi la controparte dei bianconeri è la procura generale dello sport con il prefetto Ugo Taucer. Durante l'udienza, ai media non sarà consentito fornire aggiornamenti in corso prima della fine.

CODACONS E TIFOSI NON AMMESSI ALL'UDIENZA
Il Collegio di Garanzia del Coni si e' pronunciato contro la presenza degli avvocati del Codacons e dell'Associazione tifosi Napoli Maradona all'udienza  a Roma per discutere sul ricorso della Juventus FC che punta alla revoca della penalizzazione da 15 punti nell'ambito del cosiddetto filone sulle plusvalenze. Lo rendono noto gli avvocati Enrico Lubrano, Carlo Claps, Oreste Pallotta e Angelo Pisani, difensori del Codacons e dell'Associazione tifosi Napoli Maradona. Lubrano, Claps, Pallotta e Pisani ritengono tale decisione "del tutto erronea dal punto di vista giuridico" e si riservano l'impugnazione al Tar Lazio, "non appena saranno rese note le
motivazioni". I quattro avvocati ribadiscono che l'obiettivo dei ricorsi (ce n'e' un altro parallelo depositato al Tar Lazio lo scorso 31
marzo), e' ottenere la revoca dello scudetto 2018-2019 alla Juventus e la sua assegnazione al Napoli (giunto secondo in classifica), alla luce dell'avvenuto accertamento del fatto che, con il sistema-plusvalenze, la Juventus ha alterato la regolarita' del campionato 2018-2019, come correttamente indicato nella decisione della Corte Federale di Appello della FIGC il 30 gennaio 2023.

LA DIFESA
Per la Juventus presenti oltre a Ferrero i legali Maurizio Bellacosa, Angelo Clarizia, Nino Paolantonio e Davide Sangiorgio. Ferrero è stato accolto da alcuni tifosi bianconeri, presenti davanti a Palazzo H del Coni, presso il quale opera il Collegio.

GLI ALTRI PRESENTI
All'udienza hanno chiesto di costituirsi a giudizio anche il Codacons e l'Associazione 'Club Napoli Maradona', che, tramite l'avvocato Enrico Lubrano, chiede di partecipare al processo per difendere il -15 e far revocare gli scudetti vinti dal 2019 al 201 dalla Juventus. La questione preliminare aprirà l'udienza. 

IL COLLEGIO DI GARANZIA E LE OPZIONI
Il Collegio di garanzia non giudica il merito ma valuta eventualmente solo la presenza di vizi di forma, e quindi la legittimità giuridica delle decisioni prese nel grado precedente. Quindi i giudici non potranno intervenire con riduzioni o modifiche in termini quantitativi della sanzione: la potranno confermare, avvalorandone la legittimità, o annullarla. Quindi se il ricorso dei bianconeri è respinto il -15 resta, se viene accolto la penalizzazione annullata. Il Collegio può anche però procedere in un'altra direzione, rinviando cioè di nuovo tutto alla Corte d'appello federale che - a causa di vizi formali riscontrati - dovrà riesaminare il procedimento ed emettere una nuova sentenza. In questo caso il -15 verrebbe sospeso (quindi i punti restituiti alla squadra di Allegri) in attesa della nuova sentenza. I legali della Juve chiederanno di annullare le pene inflitte al club e ai suoi ex dirigenti.

Per la difesa il provvedimento è illegittimo: la stessa Corte federale che ha condannato i bianconeri, mesi prima aveva prosciolto da ogni addebito la Juve (così come aveva già fatto il Tribunale federale in primo grado). Era stato il procuratore della Figc, Giuseppe Chiné ad avanzare la richiesta di revocazione avendo giudicato nuovi i fatti contenuti nell'indagine Prisma della Procura di Torino, con la Corte federale che aveva così riconsiderato la vicenda e condannato la Juve. Secondo i bianconeri la richiesta di revocazione sarebbe però inammissibile, e gli atti dell'inchiesta giudiziaria non tali da cambiare le carte in tavola e sovvertire la 'ratio decidendi'.

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