CHAMPIONS LEAGUE

Il "non giallo" a Tonali, i diffidati dell'Inter e il caso Nedved: il regolamento Champions

Dopo i quarti si azzerano le diffide ma oggi quattro giocatori nerazzurri sono a rischio

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Nella gioia per il passaggio del turno contro il Napoli serpeggiava ieri sera tra i tifosi del Milan la preoccupazione per il giallo - o non giallo - dell'ammonizione a Tonali, già in diffida e quindi nel caso squalificato per l'andata delle semifinali. Dubbi però presto chiariti: il cartellino di Marciniak è stato per l'intervento di Theo su Osimhen, quindi errore della grafica, nessuna sanzione per il centrocampista rossonero e soprattutto nessuno stop in vista del prossimo match. Ora il "rischio diffida" pende sui giocatori dell'Inter e del Benfica, impegnati stasera. Tra i lusitani devono prestare particolare attenzione Joao Mario, Goncalo Ramos, Florentino, per i nerazzurri il problema riguarda pedine pesanti come Bastoni, Dimarco, Lautaro e Dzeko. Tutti, fra l'altro, oggi titolari: con un giallo in caso di qualificazione salterebbero la semifinale contro il Milan.

Superati i quarti di finale, le diffide si azzerano, dalle semifinali la "fedina penale" dei giocatori torna pulita. Questo per evitare che pendenze passate possano pesare nel duplice confronto e poi nella successiva finale, condizionando inevitabilmente la prestazione di chi con un semplice cartellino sarebbe altrimenti costretto ad accomodarsi in tribuna. Tanto per restare in tema di Champions all'italiana, per evitare casi come quello di Nedved nel 2003 quando un'ammonizione rimediata nella semifinale di ritorno contro il Real Madrid costrinse il centrocampista della Juve a saltare la finale di Manchester contro il Milan.