SCIALPINISMO

Bottino pieno del CS Esercito nel Trofeo Mezzalama, sesto sigillo per Matteo Eydallin

Al termine della "Maratona dei Ghiacciai" il campione torinese ed Elena Nicolini vincono il circuito biennale La Grande Course

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© Trofeo Mezzalama Ufficio Stampa

Gli alpini del Centro Sportivo Esercito vincono la XXIIIesima edizione del Trofeo Mezzalama e lo fanno… a trazione integrale, tanto nella gara maschile quanto in quella  nella gara femminile. Matteo Eydallin, Robert Antonioli e Davide Magnini dominano tra gli uomini la Maratona dei Ghiacciai, tornata in “pista” – causa emergenza sanitaria - a quattro anni di distanza dall’ultima volta. Giulia Murada, Alba De Silvestro e Giulia Compagnoni sbaragliano la concorrenza e mettono a segno una storica affermazione nella gara in rosa. Il piemontese Eydallin (al sesto sigillo nelle ultime sette edizioni del Mezzalama) e la trentina Elena Nicolini (seconda al traguardo) si aggiudicano la vittoria finale del circuito biennale La Grande Course che raccoglie le più importanti classiche dello scialpinismo long distance.

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La ventitreesima edizione di un Trofeo che quest’anno festeggia i novant’anni di vita (è nato nel lontano 1933) è scattata sabato 22 aprile da Breuil-Cervinia alle sei e trenta del mattino, un’ora dopo l’orario inizialmente programmato: uno slittamento richiesto dalla necessità di… dare gli ultimi ritocchi in chiave sicurezza al percorso di gara da parte delle Guide Alpine coordinate dal direttore di gara Adriano Favre dopo le nevicate della vigilia.

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La finestra di bel tempo prevista qualche ora prima del via ha permesso alle duecentonove squadre iscritte di prendere regolarmente la partenza. Solo uno strato di nubi a alta quota ha di tanto in tanto celato alla vista dei “mezzalamisti” la vetta del Castore e il Naso del Lyskamm, due dei tre “quattromila” toccato della gara, dall’itinerario di 45 chilometri per 3300 metri di dislivello.

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Tre squadre hanno preso subito la testa della gara: quella del CS Esercito, quella tutta transalpina formata da Samuel Equy, Matheo Jacquemoud e Xavier Gachet ed infine il Dream Team composto dall’austriaco dai due fuoriclasse elvetici Werner Marti e Martin Anthamatten e dall’austriaco Jakob Herrmann che – in coppia con… l’immancabile Matteo Eydallin! - due settimane prima si era imposta nella Monterosa Skialp, una sorta di prova generale del Mezzalama.

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Gara tattica e d’attesa lungo a salita al Colle del Teodulo e poi al Breithorn: nessuna delle tre formazioni era disposta a prendere l’iniziativa. Eydallin, Antonioli e Magnini hanno “timbrato” in terza posizione il passaggio al Breithorn, ma la bagarre per la vittoria finale doveva ancora iniziare. Nemmeno la salita alla vetta del Castore (4266 metri slm) e il successivo passaggio al rifugio Quintino Sella hanno modificato l’inerzia della gara. Eydallin, Antonioli e Magnini hanno iniziato a cambiare passo ed a rompere gli equilibri nella seconda parte della salita al Naso del Lyskamm (punto più alto del Mezzalama con i 4272 metri della sua vetta, solo sei in più del Castore!).

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Pochi metri di vantaggio, sufficienti a dare la carica ai tre alpini che, letteralmente trainati da Eydallin, nella successiva salita alla Roccia della Scoperta (terzo ed ultimi passaggio di giornata oltre i quattromila metri di quota-4178 per la precisione) hanno allungato con decisione, riuscendo così a scendere verso Capanna Gnifetti e poi al Rifugio Mantova con un buon margine sui diretti inseguitori.

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Liberi dall’obbligo della cordata, nella più agevole picchiata finale Matteo, Robert e Davide tre hanno sciato sicuri, tracciando linee pulite ed efficaci, percorrendo a di corsa le ultime decine di metri d’asfalto e sbucando per primi dallo stretto varco tra le case, fino al traguardo e al "red carpet" posato sul prato del piccolo parco giochi della località nell’alta valle del Lys, accolti da un pubblico delle grandi occasioni. Per il team vincente tempo finale di quattro ore, 55 minuti e 49 secondi.

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Equy, Jacquemoud e Gachet confermano la seconda posizione con due minuti e 44 secondi di ritardo, anche loro sotto le cinque ore di gara. Hermann, Marti e Anthamatten completano il podio con il tempo di cinque ore, tre minuti e 24 secondi. Nella top five finale anche Michele Boscacci, Nadir Maguet e Maximilien Drion Du Chapois (quarti) ed il Team Austria di Armin Hoefl, Daniel Ganahl e Paul Verbnjak, quinti sulla linea d’arrivo.

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Per il Centro Sportivo Esercito di Courmayeur si tratta della sesta affermazione nel Trofeo Mezzalama dell’era moderna. Comun denominatore di queste sei vittorie è Matteo Eydallin, di volta in volta insieme a Manfred Reichegger, Denis Trento, Damiano Lenzi, Michele Boscacci e appunto Robert Antonioli e Davide Magnini: per il valtellinese Antonioli si tratta della seconda vittoria (di fila!) dopo quella del 2019 (con Eydallin e Boscacci), per il trentino Magnini del primo successo nel Mezzalama.

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Per il torinese Eydallin, anche questo va sottolineato, si tratta della sesta vittoria nelle ultime sette edizioni della Maratona dei Ghiacciai: la prima nel 2009, poi (dopo il successo di Kilian Jornet, Didier Blanc e William Bon Mardion due anni dopo), una straordinaria cinquina consecutiva, incorniciata dalla vittoria finale nel circuito La Grande Course.

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Nella gara femminile Giulia Murada, Alba De Silvestro e Giulia Compagnoni hanno lasciato solo le briciole alla concorrenza, tenacemente ma vanamente inseguite dal team sovranazionale formato da Marianna Jagercikova (Slovacchia), Elena Nicolini (Italia) e Iwona Januszyk (Polonia) e quello franco-spagnolo di Nahia Quincoces, Igone Campos Odriozola e Valentine Favre.

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Le ragazze dell’Esercito chiudono la missione-vittoria con il tempo di sei ore e venti minuti esatti (dodicesima posizione della classifica assoluta), staccando di cinquantuno minuti e tre secondi Jagercikova-Nicolini-Januszyk (ventiduesima casella del ranking). Per Alba De Silvestro si tratta della seconda vittoria consecutiva (primo successo per la campionessa veneta di nascita e valtellinese per amore quattro anni fa con Axelle Mollaret e Lorna Bonnel). Per le due compagne di squadra invece è una prima assoluta.

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Alla trentina Nicolini (vincitrice al femminile del già citato Monterosa Skialp, in coppia con Ilaria Veronese) il piazzamento porta in dote i punti necessari per assicurarsi la vittoria finale del circuito La Grande Course. Elena festeggia così nel migliore dei modi il decimo anniversario della sua prima (e finora unica) vittoria al Mezzalama: nel 2013 appunto insieme a Raffaella Rossi e Laura Besseghini.

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Terzo gradino del podio per Quincoces-Campos Odriozola e Favre che raggiungono il traguardo di Gressoney-La-Trinité otto ore, 48 minuti e 58 secondi dopo il via da Cervinia: tempo che permette loro di lasciarsi alle spalle nella classifica generale un centinaio di squadre (58esima posizione su 158 formazioni finisher). 

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Nel Mezzalama Jeunes riservato ai campioni del futuro il francese Clément Génot sale sul gradino più alto del podio della categoria superiore (Under 20) con il tempo di un’ora, trenta minuti e 25 secondi, di soli trentaquattro secondi inferiore a quello che permette a Clizia Vallet di imporsi al femminile.Tra gli Under 18 salgono sul gradino più alto del podio l’iridato Erik Canovi (un’ora, 36 minuti, 29 secondi) e Alice Maniezzo (un’ora, 38 minuti, 52 secondi).   Matteo Blangero (un’ora, 27 minuti, sei secondi) e l'elvetica Enya Summermatter (un’ora, 49 minuti, 10 secondi) si sono imposti nella categoria Under 16. Per tutti i "jeunes", in gara in contemporanea con i senior e grazie ad un percorso di gara tracciato nella zona del Lago Gabiet (sopra Gressoney), la spinta motivazionale in più della stessa linea del traguardo dei "grandi".

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