Cos'è la scaramanzia? E chi lo sa più?! Un tempo era frutto della consapevolezza del "non si può mai sapere cosa può succedere, per cui meglio non azzardare certe iniziative...". Ma con una squadra così forte, con Di Lorenzo, Kim, Lobotka, Kvaratskhelia e Osimhen sugli scudi per lunghi mesi, la forza mentale del gruppo unito, come per magia, ha fatto scivolare tutto il resto (paure d'albergo e dubbi inclusi) in secondo piano, al punto tale che le strade si sono riempite di manifestazioni d'affetto in maniera del tutto spontanea e senza voler offendere nessuno. La manifesta superiorità, d'altronde, è stata ed è sotto gli occhi di tutti.
Sono ormai diverse settimane che il Napoli (anche se non lo ha dichiarato apertamente per un riflesso di educazione nei confronti degli impegni che restano da onorare) si sente cucito, con merito, sul petto il terzo scudetto della sua storia. Ci sono voluti 33 anni d'attesa, ma il sigillo arrivato quest'anno ha un sapore del tutto unico e speciale, poiché si è materializzato dopo una stagione ampiamente dominata, per numeri e gol, su tutti i campi d'Italia. E non solo.
Se si pensa che questa squadra, ottimamente guidata da Spalletti, oltre ad aver conseguito un margine di vantaggio da record sulle inseguitrici italiane, ha letteralmente preso a pallonate formazioni blasonate del calibro di Liverpool, Glasgow Rangers, Ajax ed Eintracht Francoforte, ecco che l'uscita ai quarti di Champions League contro il Milan, con quell'inspiegabile e nettissimo rigore su Lozano non concesso al 37° minuto dall'arbitro Marciniak, per nulla coadiuvato da assistenti e VAR, in seguito all'entrata scomposta di Leao, assume i contorni di un lieve corollario amaro a margine di un'annata da incorniciare.
Ad inizio stagione in molti non credevano nella rivoluzione operata con coraggio da ADL e Giuntoli, ma adesso è giunto il momento dei complimenti. Oltre ad aver drasticamente ridotto il monte ingaggi, il Napoli ha aperto un ciclo con una serie di giovani che al momento non mostrano nemmeno grande voglia di andar via, come alcuni hanno lasciato intendere da più parti. È pur vero, infatti, che con gli introiti provenienti dalla Champions e dal primato in campionato, il Napoli potrà giostrare la prossima stagione come meglio crede. E l'intenzione che filtra è che l'armonia creatasi nel nuovo gruppo stia orientando sempre di più i protagonisti del campo a proseguire insieme l'avventura all'ombra del Vesuvio. Certo, dovessero arrivare offerte da capogiro, una valutazione verrà fatta, ma ad oggi non se ne scrutano all'orizzonte. E proprio la fiducia nello staff tecnico, con Giuntoli saldamente ancorato alla propria poltrona, ed ADL in cabina di regia, fa capire che il processo di ricerca di nuovi talenti sia tutt'altro che in archivio.
In poche parole, a Napoli si sorride, forti di un futuro che appare sempre più azzurro e quel refrain spesso sottolineato da De Laurentiis, per il quale è ancora tempo di divertirsi alla guida del club con l'inseparabile 'animus vivendi' del "piatto ricco, mi ci ficco", un concetto inesauribile tale da non sentirsi mai appagati. Intanto è giusto godersi questo tricolore, frutto di un percorso iniziato nel 2004 e giunto alla sua massima espressione calcistica dopo 19 anni. Cosa riserveranno le prossime stagioni nessuno può saperlo, di sicuro il Napoli ha tutta la voglia di restare ai vertici del calcio italiano ed europeo con giocatori di primissima qualità, pronti a far innamorare, come già accade da diversi anni, intere generazioni. Di padre in figlio, Napoli trionfa, urla di gioia e la storia continua.