L'ANALISI

Juve, resta soltanto l'Europa League. Allegri torna in bilico

Le scelte del tecnico bianconero fanno infuriare i tifosi, che chiedono a gran voce un cambio in panchina. Max aggrappato alla doppia sfida con il Siviglia

Nel mazzo è rimasta una sola carta, perché hai voglia a parlare di terzo posto in campionato a chi non concepisce nemmeno l'idea di arrivare secondi. La tattica "aspetta e spera" che ha scaraventato la sua Juve fuori dalla Coppa Italia in fondo a una partita, diciamo così, poco decorosa, ha rispedito Max Allegri sul banco degli imputati e fatto infuriare il folto popolo bianconero. Criticato anche quando vinceva, il tecnico toscano è finito di nuovo sotto accusa. Le ragioni? Le solite: gioco conservativo, poche idee, ultimamente anche pochissime vittorie. Anzi, zero nelle ultime cinque partite tra campionato (due sconfitte), Coppa Italia (un pari e una sconfitta) ed Europa League (il pari di Lisbona). Abbastanza, stando alla voce degli juventini, per chiederne immediatamente la testa, comunque vada la campagna europea dei bianconeri. 

Eliminato dalla Coppa Italia, Allegri ha parlato di una Juve discreta fatta eccezione per i primi 15 minuti. Parere personalissimo e poco condivisibile, se si tiene conto della serenità con cui l'Inter ha tenuto a bada i suoi giocatori. I due tiri verso la porta di Onana, peraltro tutto fuorché pericolosi, non possono salvare la serata di una squadra che è sembrata da subito spaesata, mal immaginata dal suo tecnico, sicuramente involuta. La scelta di Chiesa centravanti, complici le assenze di Vlahovic e Kean e l'abitudine tutta italiana di tenersi un cambio buono (Milik) per la seconda parte della partita, è sembrata un suicidio annunciato e ha immediatamente illustrato all'avversario una strategia di gara, attendere e ripartire, che Dimarco ha fatto saltare alla prima occasione. Da lì in avanti Allegri le ha provate un po' tutte, senza però mai dare un senso logico al gioco della sua squadra. 

Prima Milik per Kostic con Chiesa a tutta fascia. Poi Paredes per Locatelli. Infine Danilo per Bonucci e Pogba per Miretti. Un confuso rimescolare le carte che non ha velocizzato il gioco né tanto meno alterato gli equilibri in campo. La Juve ha sì provato a recuperare la partita, ma da lì a dire che ha impensierito l'Inter il passo è molto, ma molto lungo. Fatto sta che un altro obiettivo se n'è andato e ad Allegri non resta che l'Europa League per provare a salvare la stagione. Un traguardo tutt'altro che semplice da raggiungere, soprattutto alla luce delle difficoltà, anche fisiche, che i bianconeri stanno mostrando da qualche settimana. Per chiudere l'anno con un successo sarà necessario cambiare marcia. E testa. Perché difendere e ripartire a volte funziona, altre volte, evidentemente, no.