VERSO BOLOGNA-JUVE

Juve, Allegri: "Zitti e lavorare. Confronto nello spogliatoio? Tanta fantasia"

Il tecnico bianconero in vista del Bologna: "E' il momento più difficile della stagione, dobbiamo essere un blocco granitico"

Dopo la sconfitta in Coppa Italia contro l'Inter, la Juve riparte in campionato dalla trasferta di Bologna per difendere il terzo posto. E Massimiliano Allegri indica la via da seguire per uscire dal momento difficile mettendo anche a tacere le voci sulla tensione nello spogliatoio. "Hanno parlato di un confronto nello spogliatoio, ma non c'è stato: quando si perde, soprattutto alla Juve, si tirano fuori illazioni perché la gente ha tanta fantasia - ha dichiarato il tecnico bianconero - Ora dobbiamo stare zitti e lavorare". "Abbiamo lasciato per strada tanti punti, dobbiamo reagire: il calcio dà la possibilità di invertire la rotta e dobbiamo farlo da domani - ha aggiunto - E' il momento più difficile della stagione, sono i 35 giorni più importanti per tutti: dobbiamo essere un blocco granitico a 360°".

LA CONFERENZA DI ALLEGRI

Come sta la squadra
"Veniamo da un periodo negativo. Abbiamo perso cinque delle ultime sei gare. Domani abbiamo la possibilità di invertire la rotta contro un Bologna che sta facendo delle ottime cose" 

La via da seguire
"In questi momenti di difficoltà bisogna stare zitti. Bisogna lavorare. Parlare serve a poco. Quando si vince si è dalla parte della ragione, quando si perde dalla parte del torto. Dobbiamo reagire perché abbiamo lasciato per strada un po' di punti in campionato"

Nervosismo e tensione nello spogliatoio
"Il confronto con i giocatori nello spogliatoio non c'è stato. Quando la Juve perde, si tirano fuori delle illazioni e vengono dette cose non vere. C'è tanta fantasia. L'unica cosa da fare in questo momento è lavorare con serietà e professionalità per creare i presupposti per tornare a vincere. Poi vince sempre solo una squadra. E dobbiamo lavorare per essere noi quella squadra"

Obiettivi 
"Abbiamo ancora un obiettivo in campionato. Un secondo posto migliorerebbe la classifica dell'anno scorso. Poi abbiamo da giocare anche la semifinale di Europa League. L'obiettivo della società è arrivare a maggio a lottare sempre per qualcosa. L'obiettivo di ogni top club del campionato italiano, vista la situazione economica, è giocare la Champions l'anno successivo. Noi siamo in lotta per questo obiettivo e per andare in finale di Europa League"

Mister sempre nel mirino
"E' divertente e mi stimola. Quando non ci sarò più io dovrete prendere di mira altri..."

Il rendimento di Chiesa e i giovani
"Chiesa è un giocatore straordinario. Strappa e può risolvere la partita in qualsiasi momento. Ma viene da dieci mesi di inattività e per ritrovare equilibrio fisico e mentale serve tempo. Stesso discorso per Pogba. Non è ancora nelle condizioni ottimali per giocare. Vlahovic viene da una pubalgia importante. Ora non è diventato scarso. Per tornare ai suoi livelli avrà bisogno di tempo. Queste situazioni però ci hanno consentito di scoprire alcuni giovani che sono un patrimonio della società a livello tecnico ed economico. Soulé, Miretti, Fagioli, Iling-Junior hanno fatto tante partite. Miretti ha giocato più di 40 partite ed è un 2003. Fagioli ha talento e quest'anno ha giocato circa 30 partite in Serie A. Non è facile giocare 30 partite nella Juve. Ci sono pressioni e tempi di crescita necessari. Il momento più difficile è ora. Non quando ci hanno tolto i 15 punti. La società e la squadra devono essere un blocco unico e granitico. Dobbiamo affrontare 35 giorni importantissimi" 

Cinque sconfitte nelle ultime sei gare
"Spiegare è difficile. Un'esperienza simile l'ho vissuta a Cagliari. Come è successo nel 2015, poi piano piano siamo cresciuti e abbiamo ripreso a vincere. Ora abbiamo sette gare di campionato, due o tre di Europa League e dobbiamo affrontare una partita alla volta. Ora sembra tutto nero, ma dobbiamo renderlo grigio e poi portarlo ai colori consoni alla Juve. Dobbiamo stare tutti uniti. Nonostante i disastri che abbiamo fatto, siamo ancora terzi in classifica"

Nervosismo post Inter
"Chi ha detto che è successo qualcosa? Ditemi i nomi... Poi noi dobbiamo pensare solo alla partita di domani"

Bilancio del biennio e futuro
"Io sono tornato alla Juve conoscendo le problematiche. Era difficile tornare subito a vincere. L'anno scorso fino alla gara con l'Inter in casa si parlava di scudetto e abbiamo perso una finale di Coppa Italia e una finale di Supercoppa al 120'. Quest'anno sono cresciuti anche tanti giovani. Io non devo difendermi di niente. Devo solo lavorare come ho sempre fatto. Ora vediamo come finiamo quest'anno. Abbiamo la possibilità di far bene e faremo il possibile. Se non ci riusciremo vuol dire che ci sarà stato qualcuno più bravo di noi. Io ho rispetto per i tifosi. Io sono professionale, onesto e ci metto grande impegno. Poi le difficoltà nella vita ci sono. Dobbiamo essere un gruppo granitico e tornare a vincere. Se poi a fine stagione la società considererà il lavoro fatto insoddisfacente, prenderà delle decisioni. Sarei soddisfatto se vincessi tutto, ma questo è impossibile. Bisogna tornare a vincere una partita, che è quella di domani. Il resto non conta"

La sconfitta di San Siro
"Abbiamo avuto un approccio sbagliato, dormiente e abbiamo pagato prendendo gol. Dovevamo essere più incisivi in fase offensiva. Abbiamo avuto il 60% palla, ma non abbiamo tirato in porta"

Ostacolo Bologna
"Abbiamo sette gare per restare tra le prime quattro. Io penso che a 73 punti sei dentro guardando il calendario. Domani dobbiamo essere più compatti e lucidi rispettando il Bologna. Le partite sono tutte difficili. Dobbiamo fare una gara di grande attenzione"

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