SERGIO PEREZ: VOTO 10
Finché c'è Baku... c'è speranza, per Checo. Il messicano va a nozze tra le insidie del circuito cittadino azero. Sabato pomeriggio fa le prove generali per il bis domenicale, completa la missione-vittoria e trova l'ardire... di dire che il GP lo avrebbe comunque vinto lui, Safety Car Or Not! Statistiche alla mano, Sergio dovrebbe aver già esaurito il suo monte-vittorie stagionale ma siamo solo alla quarta di ventidue tappe: difficile pensare che non possa aggiornare il suo "storico". D'altra parte, con questa Red Bull, se non lui chi?
CHARLES LECLERC: VOTO 9,5
Baku gli casca addosso alla perfezione: quanto a Perez, se non di più. Una sola macchia nelle qualifiche della Sprint del sabato. Per il resto, un weekend impeccabile o quasi. Il punto è proprio questo: Charles si è reso conto che - anche in un fine settimana così - il bicchiere alla fine resta mezzo vuoto. Intanto, un podio raggiunto quasi senza curarsi delle Red Bull che lo passavano inesorabilmente. Bravo a rintuzzare le velleità di Alonso, ribattendo colpo su colpo. La sostanza però non cambia.
MAX VERSTAPPEN: VOTO 6,5
Incassa un colpo proibito al via della Sprint da Russell che poi lo snobba nel confronto a muso duro dell'immediato dopogara, è vittima dell'improvvida chiamata ai box alla domenica e alla lunga rinuncia ad attaccare Perez per non mandare tutto all'aria. Non tutte le ciambelle (pardon, i GP) riescono con il buco. Un SuperMax di basso profilo, quello di Baku. Può capitare e forse può anche ricapitare, visto il vuoto alle spalle della Red Bull. Baku a parte difficile credere davvero ad una candidatura alternativa interna con tanto di sombrero.
PERSONALE FIA: VOTO ZERO... AZERO!
Non potendosela per una volta prendere con quegli indisciplinati in casco, guanti e tuta ignifuga, l'ineffabile collegio dei commissari di gara incastona un'altra perla della propria collezione, chiamando in giudizio il personale della FIA stessa che ha invaso in gruppo la corsia box a gara ancora in corso, proprio mentre Esteban Ocon si presentava... con tutta la sua Alpine all'ingresso della stessa per l'obbligatorio pit stop all'ultimo giro. Autogol e autocritica ma nessun provvedimento concreto. Insomma, un buffetto sulla guancia e via.
FERNANDO ALONSO: VOTO 7
Lo spagnolo perde il posto fisso: quello sul terzo gradino del podio, che Fernando aveva appunto monopolizzato da Sakhir a Melbourne, passando per Jeddah. Prova a mettere il sale sulla coda della Ferrari numero sedici, poi si accontenta di puntellare il terzo posto (tanto per cambiare!) nella classifica generale, guadagnando punti sul più diretto inseguitore Hamilton. Alla fine comunque una performance tutta sostanza e tutta esperienza, ancora una volta due gradini sopra il compagno di squadra LANCE STROLL (settimo al traguardo, VOTO 6), al quale si permette - impagabile! - di suggerire in pieno gran premio una regolazione volante nella ripartizione di frenata!
LEWIS HAMILTON: VOTO 6,5
Incappa come Verstappen nel pit stop "fallato" causa Safety Car in azione un giro dopo il suo rientro. Poi si produce in una buona e rapida rimonta dalla decima alla sesta posizione, che si infrange però contro la Ferrari di Sainz. Lewis la punta per tutta la seconda parte del GP senza però mai mettere davvero ansia allo spagnolo, nonostante lo stato di scarsa vena di quest'ultimo. Il che la dice lunga sul potenziale delle Frecce Nere ma a questo punto (non ci sarebbe nulla di strano) anche sulla china discendente imboccata dala carriera del sette volte iridato.
CARLOS SAINZ: VOTO 5
Cinque su tutta linea: in pagelle ma soprattutto in entrambi gli ordini d'arrivo del GP dell'Azerbaijan. Imbocca un tunnel buio ad inizio weekend e non trova più l'uscita fino a tutta domenica pomeriggio. Poco altro da aggiungere. Mezzo punto in meno per via del confronto al limite dell'impietoso (la Formula Uno è questione di dettagli, oltre chi di millesimi di secondo) con il compagno di squadra che guida una monoposto identica, almeno "out of the box".
GEORGE RUSSELL: VOTO 5,5
L'anno scorso non perdeva un colpo, nel 2023 ne assesta qualcuno di troppo: volitivo e "cattivo" nella Sprint (chiedere a Verstappen), George nel GP domenicale è chiamato alla rimonta da metà schieramento ma ha lasciato tutta la grinta ventiquattro ore prima nella fiancata sinistra della Red Bull numero uno. Si riscatta solo parzialmente con il giro più veloce in gara (previa pit stop per montare la "rossa") ma nel Mondiale viaggia con venti punti pieni di ritardo dal compagno di squadra Hamilton che - come detto - di questi tempi non sta certo lucidando l'argenteria.