BRUTTO EPISODIO

Cori contro Vlahovic a Bergamo, gara sospesa per 1'

Alcuni tifosi dell'Atalanta hanno apostrofato l'attaccante bianconero al grido di "zingaro" e lui ha fatto segno di stare zitti dopo il gol

Juve, colpo Champions al Gewiss Stadium

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Finale concitato e nervoso in Atalanta-Juventus a causa di cori offensivi contro il bianconero Dusan Vlahovic.  L'arbitro Doveri ha fermato per circa un minuto il match perché alcuni tifosi bergamaschi del settore Curva Nord Pisani, hanno rivolto parole di discriminazione razziale verso l'attaccante serbo nel finale della partita. Nel recupero Vlahovic ha poi realizzato il gol 2-0, si è rivolto al pubblico di casa facendo il segno prima di tacere, portando il dito alla bocca, e poi di continuare, alzando le braccia: per questo è stato ammonito dal direttore di gara.

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Il numero 9 juventino è stato ripetutamente apostrofato al grido "sei uno zingaro". "Purtroppo sono momenti brutti e non vanno bene, bisogna cercare di ignorarli anche se non è facile. Ma a queste cose ci deve pensare chi di dovere", ha commentato Allegri a fine gara. L'Atalanta, oltre alla contravvenzione, rischia ora la chiusura dell'intero settore.

LA JUVE: CON IL RAZZISMO NON C'È COMFORT ZONE"
Su Twitter la Juventus ha riproposto un passaggio di una vecchia intervista a Danilo: "Il razzismo è razzismo, e basta. Quello che vedo in questo momento nel mondo del calcio è che si verificano spesso determinate situazioni e noi, intendo tutto il movimento calcistico, aspettiamo sempre che la cosa si faccia insopportabile prima di fare qualcosa. Qui secondo me bisogna cambiare atteggiamento. Non possiamo dire: 'va bene, c'è stato un atto razzista durante una partita' e dopo sei mesi pensiamo di dover fare qualcosa. Non bisogna agire quando succede la prima volta. Queste cose o si fanno o non si fanno, non si può rimanere nella comfort zone col razzismo se no le cose non cambiano".

ABODI: "NO AL RAZZISMO SEMPRE, NOSTRE SCUSE A VLAHOVIC"
"Il mio no, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo: vale sempre! Come il rispetto: vale sempre! E chi sbaglia ne deve rispondere, sempre e ovunque. Le nostre scuse a Dusan Vlahovic!". Lo ha scritto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, su Twitter dopo quanto successo in Atalanta-Juventus. 

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