IL CASO

Juve, addio all'Europa: dalle plusvalenze agli stipendi, gli scenari possibili

Il nuovo processo porterà a una penalizzazione tra i 9 e i 12 punti. Poi si potrebbe andare al patteggiamento per gli altri filoni. Con conseguente rinuncia all'Europa

© Getty Images

L'Europa, un miraggio. Non solo la Champions, che la nuova penalizzazione renderà difficile da raggiungere, ma anche l'Europa League. La rincorsa della Juve a un posto tra le grandi del Vecchio Continente è andata violentemente a sbattere contro le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni sul ricorso presentato dai bianconeri contro la sentenza del -15 inflitta dalla Corte Federale nell'ambito del processo per le plusvalenze fittizie. Facendo un'estrema sintesi di quanto scritto nelle 75 pagine di motivazioni, il CDG ha chiarito: 1) che deve essere rimodulata la pena inflitta alla Juventus e/o devono essere motivati meglio i punti di penalizzazione; 2) che la Juventus ha violato l'articolo 4 sulla lealtà sportiva con una "voluta e reiterata alterazione delle evidenze contabili per effetto di numerose plusvalenze i cui valori erano fittizi"; 3) l'impianto accusatorio è confermato nei fatti. 

Tanto basta ad avere la certezza che nel nuovo processo la Juventus venga di nuovo penalizzata. Di quanto? Difficile dirlo, ma è altamente improbabile che si scenda sotto i 9 punti di penalizzazione. E dato che la pena deve essere afflittiva, non ci stupiremmo se alla fine si scendesse dal -15 a un -12, comunque pesante e quasi certamente sufficiente a escludere i bianconeri dalla prossima Champions

Questa però è soltanto la prima parte di una storia che è in realtà più complessa e che prevede, all'orizzonte, altre pene in arrivo per i filoni di indagine ancora aperti, la "manovra stipendi" su tutti. Confermata la violazione dell'articolo 4, accusa presente anche per il caso degli stipendi, e con le motivazioni del Collegio di Garanzia in mano, è praticamente certo che si vada verso un'altra condanna per la Juventus che, a questo punto, potrebbe decidere di patteggiare. Questo anche, se non soprattutto, per evitare, o provare a farlo, che la parola fine su questa vicenda venga messa dalla Uefa. Piccolo inciso: per il momento la Uefa resta defilata, ma, vista la certa violazione del settlement agreement firmato con i bianconeri qualche mese fa, avrebbe già da ora in mano tutto quel che serve per escludere la Signora dalle competizioni europee per almeno un anno. Almeno, e forse il punto centrale è tutto qui. 

L'eventuale, e non certo, patteggiamento (la richiesta deve arrivare dalla Juve, ndr), potrebbe portare a questo finale: ammende, anche non morbide, per la questione stipendi e nuova penalizzazione, contenuta ma tale da far scivolare i bianconeri oltre il settimo posto e, quindi, fuori dall'Europa. Questo potrebbe bastare alla Uefa che, però, tornerebbe in ballo nel caso in cui i bianconeri si qualificassero alla prossima Champions attraverso la vittoria in Europa League, scenario ancora aperto e tutt'altro che fantasioso. Altre strade rispetto a questa è difficile immaginarle, anche se in linea puramente teorica Agnelli e Arrivabene potrebbero anche rivolgersi al Tar per avere un nuovo giudizio. Un'acrobazia pericolosa, che potrebbe finire per peggiorare ulteriormente le cose. 

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