L'Inter domina il primo round dell'euroderby. Nell'andata della semifinale di Champions League la squadra di Inzaghi batte il Milan 2-0 e mette nel mirino la finale di Istanbul. A San Siro l'avvio nerazzurro è micidiale e segna la gara. Dzeko (8') sblocca il match con un sinistro al volo su calcio d'angolo, poi Mkhitaryan (11') raddoppia subito i conti dopo un grande inserimento centrale, un bolide di Calhanoglu si stampa sul palo e l'arbitro Manzano annulla un penalty su Lautaro dopo aver rivisto le immagini a bordocampo. Nella ripresa i rossoneri provano a reagire, ma gli uomini di Inzaghi controllano bene la gara, vanno vicini al tris ancora con Dzeko e tremano solo su un palo di Tonali.
LA PARTITA
Partenza a razzo e controllo. L'Inter si aggiudica il primo atto del big match di Champions col Milan e guarda avanti con ottimismo e fiducia. Al netto del risultato, che in un paio di occasioni ha rischiato di essere anche più rotondo, gli uomini di Inzaghi sono riusciti a mettere il match sui binari nerazzurri tenendo subito alti i ritmi del pressing e vincendo quasi tutti i duelli in ogni zona del campo. Un dominio fisico e tecnico che in tre minuti si è concretizzato in un doppio vantaggio che ha scavato un solco profondo nel match e messo a nudo le fragilità rossonere. Soprattutto di atteggiamento, ma non solo. Contro un'Inter carica e aggressiva nei duelli, la banda di Pioli non è infatti riuscita a entrare in partita e a riorganizzare le idee con lucidità per provare a cambiare passo e a minare le certezze nerazzurre. Certo, l'assenza di Leao ha pesato nello scacchiere rossonero. Ma la sconfitta non è figlia soltanto del forfait del portoghese, ma di una prestazione sottotono di quasi tutta la squadra. Una prova che nel momento della verità ha premiato la maggior cattiveria agonistica dell'Inter e la qualità di alcuni uomini chiave come Dzeko, Mkhitaryan, Calhanoglu e Barella. Cervello e gambe di una squadra potente e convinta. Decisamente troppo per un Milan invece troppo leggero e disordinato.
Senza Leao, per il primo atto dell'euroderby Pioli piazza Saelemaekers insieme a Bennacer e Diaz alle spalle di Giroud e sulle corsie esterne si affida a Theo e Calabria. Inzaghi invece preferisce Calhanoglu a Brozovic in regia e davanti punta tutto sul tandem Lautaro-Dzeko con Dumfries e Dimarco larghi in appoggio. Con San Siro sold out e gli occhi del mondo puntati addosso, Milan e Inter partono forte aggredendo su ogni palla. Ma sono i nerazzurri ad alzare subito la voce e a spaccare la partita. All'8' Dzeko si libera della marcatura di Calabria su calcio d'angolo e sblocca il match con una zampata da bomber vero, poi tre minuti dopo Dimarco innesca Mkhitaryan e l'armeno raddoppia i conti sorprendendo centralmente la difesa rossonera. Un uno-due micidiale che segna la gara e rischia di mandare in tilt i rossoneri. In vantaggio e in pressione, i nerazzurri lottano e dominano in mediana, si appoggiano in verticale a Dzeko e manovrano con tanti uomini con più cattiveria. Un bolide di Calhanoglu si stampa sul palo, poi Maignan respinge il tap-in di Mkhitaryan dopo un gran colpo di tacco in aread di Barella. Occasione che in un certo senso sveglia un po' la banda di Pioli, ma che non cambia affatto il tema tattico e l'inerzia del match. Dopo una buona combinazione a destra tra Calabria e Messias, Manzano prima assegna un rigore all'Inter per un fallo di Kjaer su Lautaro, poi torna sui suoi passi dopo aver rivisto le immagini a bordocampo. Decisione giusta a cui i rossoneri si aggrappano per provare a reagire e restare in partita. Dopo un destro alto di Lautaro e un sinistro murato di Dimarco, il primo tempo si chiude col Milan più alto e aggressivo. Il forcing rossonero però è disordinato e Acerbi & Co. reggono l'urto e respingono l'assalto.
La ripresa si apre col Milan che prova a manovrare con più ordine in madiana con Tonali e con l'Inter che cerca il possesso per controllare il match e colpire in ripartenza. Da una parte un sinistro di Diaz finisce largo di poco e Messias spreca una grande occasione. Dall'altra invece Bastoni pesca Dzeko in area, ma Maignan è attento ed evita il tris con una grande uscita. Occasioni che innescano i cambi. Nel Milan fuori Kjaer e Saelemaekers, dentro Thaiw e Orogi. Nell'Inter Brozovic prende invece il posto di Mkhitaryan. Mosse che danno più spinta ai rossoneri e costringono gli uomini di Inzaghi ad abbassarsi e a giocare solo di rimessa. Dopo una buona azione a sinistra di Origi, un destro di Tonali finisce sul palo grazie anche a una leggera deviazione di Bastoni, poi Inzaghi toglie Dzeko e Dimarco e fa entrare Lukaku e De Vrij per dare più fisicità e copertura ai nerazzurri. Thiaw respinge un tentativo di Darmian, poi i nerazzurri fanno alzare dalla panchina anche Correa e Gagliardini per dare il cambio a Lautaro e Calhanoglu e controllare il risultato gestendo il possesso. Onana blocca un sinistro di Messias, poi nel finale Kalulu e Pobega entrano al posto di Calabria e Diaz, ma è ancora l'Inter a creare un'altra azione pericolosa con Gagliardini dopo una bella invenzione in verticale di Barella. Il match si chiude su un tentativo centrale di Pobega bloccato da Onana, poi c'è spazio solo per gli applausi dei tifosi nerazzurri. L'Inter domina il primo atto dell'euroderby e fa un passo importante verso la finale.
PAGELLE MILAN
PAGELLE INTER
IL TABELLINO
MILAN-INTER 0-2
Milan (4-2-3-1): Maignan 6,5; Calabria 4 (37' st Kalulu sv), Kjaer 4,5 (14' st Thiaw 6), Tomori 4,5, Theo Hernandez 5; Krunic 5, Tonali 5,5; Diaz 5,5 (37' st Pobega sv), Bennacer sv (18' Messias 5), Saelemaekers 6 (14' st Origi 5); Giroud 5,5.
A disp.: Mirante, Nava, Ballo-Touré, Rebi, Gabbia, De Ketelaere. All.: Pioli 4,5
Inter (3-5-2): Onana 6; Darmian 6, Acerbi 6,5, Bastoni 7; Dumfries 6, Barella 6, Calhanoglu 6,5 (33' st Gagliardini 6), Mkhitaryan 7 (17' st Brozovic 6), Dimarco 6,5 (25' st De Vrij 6,5); Dzeko 7,5 (25' st Lukaku 6), Lautaro Martinez 6 (33' st Correa 6).
A disp.: Handanovic, Cordaz, Gosens, Bellanova, Asllani, D'Ambrosio, Zanotti. All.: Inzaghi 7,5
Arbitro: Manzano
Marcatori: 8' Dzeko (I), 11' Mkhitaryan (I)
Ammoniti: Krunic, Tomori (M); Mkhitaryan (I)
Espulsi: -
LE STATISTICHE
L'Inter è diventata la terza squadra più rapida (10:16) ad andare in vantaggio di due reti in una semifinale di Champions League, dopo la Juventus contro il Man United nel 1999 (10:15) e lo United contro l'Arsenal nel 2009 (10:15).
Era dal 24 marzo 1974 che l’Inter non si portava sul 2-0 entro i primi 11 minuti di gioco in un derby contro il Milan in tutte le competizioni.
Prima di stasera, il Milan non era mai andato in svantaggio di due gol dopo soli 11 minuti dall'inizio del match in una gara di Champions League.
Questa è la terza volta nella storia in cui l’Inter ha battuto tre volte il Milan nella stessa stagione, dopo il 1973/74 (quattro) e il 1994/95.
Per il terzo derby consecutivo, l’Inter non ha subito gol contro il Milan: non accadeva dal 1980.
Edin Dzeko (37 anni e 54 giorni) è il secondo marcatore più anziano nella fase a eliminazione diretta della Champions League, dopo Ryan Giggs il 26 aprile 2011 nella semifinale del Manchester United contro lo Schalke 04 (37 anni 148 giorni).
Solo Filippo Inzaghi (5:39) con la Juventus contro lo United nel 1999 ha segnato un gol più rapido per una squadra italiana in una semifinale di Champions League rispetto a quello di Dzeko (7:22) stasera.
Con Dzeko e Mkhitaryan, l'Inter è diventata la prima squadra ad avere due giocatori di almeno 34 anni a segnare in una partita della fase a eliminazione diretta della Champions League.
Edin Dzeko è il quarto giocatore a segnare in un derby tra Milan e Inter in Serie A e Champions League, dopo Andriy Shevchenko, Obafemi Martins e Jaap Stam, e il primo a riuscirci nella stessa stagione.
L’Inter ha collezionato sette clean sheet finora, record per i nerazzurri in un’edizione della Champions League e primato condiviso col Bayern Monaco in questa stagione.
Nessun giocatore ha più assist in questa Champions League di Federico Dimarco (cinque, al pari di Vinícius Júnior); inoltre, l'ultimo giocatore dell'Inter a servire cinque assist stagionali nella competizione era stato Samuel Eto'o nel 2010/11.
Era dalla stagione 2013/14, con la maglia del Borussia Dortmund, che Henrikh Mkhitaryan non segnava più di una rete in una edizione della Champions League (due).