TRAILRUNNING

UTLAC 250K: Fournier Vs. Kienzl, sfida tra titani. Silvia Garrote, stella solitaria

Successo di critica e di pubblico per la seconda edizione dell'evento endurance con campo base a Lecco 

di
© Stefano Jeantet

Cresce il livello della competizione, crollano i record. Assistito dal suo efficientissimo team di supporto, Robin Fournier si è assicurato la vittoria nella seconda edizione di UTLAC 250K, Ultra Trail del Lago di Como andato in scena tra mercoledì 10 e domenica 14 maggio sulle montagne che circondano e circoscrivono il bacino del Lario. Alla vittoria lo specialista elvetico ha aggiunto il nuovo record sulla distanza, migliorato di quattro ore rispetto al tempo di riferimento di Peter Kienzl che un anno fa aveva vinto l’edizione-zero della prova e che è stato di nuovo protagonista ma ha dovuto questa volta accontentarsi del secondo gradino del podio. Tra le donne, viaggio solitario (anche per lei da record) per l’imprendibile Silvia Ainhoa Trigueros Garrote, mentre nella veloce 30 chilometri che ha chiuso l’evento UTLAC la doppia missione vittoria-primato è riuscita sia a Jacopo Fontanini che alla local Elisa Pallini. Bilancio lusinghiero e prospettive molto interessanti per un evento che - al di là dell’ambito sportivo - punta sulla valorizzazione del contesto paesaggistico e del territorio interessato.

© Dario Bontempi

Nato solo dodici mesi fa, UTLAC 250K ha mantenuto quest’anno la sua peculiarità: quella della modalità autonavigazione che la rende parte di un circuito internazionale di gare che si contano sulle dita di una mano. Nonostante il suo carattere esclusivo e le condizioni meteo tutt’altro che favorevoli (con temperature più basse della media del periodo, specialmente nelle sezioni più in quota), i numeri dell’evento lecchese indicano un trend di indubbia crescita. Insieme all'incremento degli iscritti, a distinguere l’edizione 2023 è stata prima di tutto la risposta del territorio: sempre più volontari e sempre più pubblico lungo l’itinerario, in particolare in prossimità dei punti di ristoro e delle indispensabili basi-vita.

© Stefano Jeantet

Anche in questo caso è già corsa a recitare un ruolo attivo nella prossima edizione, a livello di assistenza e di supporto agli atleti in gara che nelle prove di endurance trail interagiscono con il pubblico e la popolazione locale durante le soste per alimentarsi, sottoporsi ad un massaggio, concedersi qualche ora di sonno. Una modalità di gara che genera curiosità e alimenta l’interazione tra atleti e staff, oltre che il coinvolgimento del pubblico, all’insegna di uno spirito di condivisione e unione che per forza di cose non può appartenere a prove di durata più limitata. 

© Stefano Jeantet

Gli atleti in gara nella 250K che compiva il periplo del Lario sono partiti da Lecco alle sei di sera di mercoledì 10 maggio, sotto un cielo plumbeo che da poco aveva smesso di rovesciare acqua sulla cittadina. Sessanta gli iscritti alla seconda edizione (il triplo rispetto al 2022), in provenienza da un dozzina di nazioni: Italia naturalmente ma poi anche altri Paesi dell’arco alpino (Svizzera, Germania, Francia) e oltre, come Romania, Iran, Grecia e India. Cinquantaquattro gli atleti che hanno preso effettivamente preso il via, trentasette i finisher.

© Stefano Jeantet

Il nuovo record è stato fissato in 44 ore e 56 minuti dal vincitore Fournier (Compressport Switzerland-STAYINMTN.COM) che ha quindi chiuso l’anello di gara in meno di due giorni di gara, ripresentandosi a Lecco a metà pomeriggio di venerdì 12 maggio. A lungo in gara insieme al vincitore. secondo classificato maschile è Peter Kienzl (Team Coros) vincitore come detto dodici mesi fa e anche lui - di tre ore - sotto il precedente primato che gli apparteneva. In gara privo di assistenza esterna, il tostissimo altoatesino ha raggiunto il traguardo 46 ore e 27 minuti dopo il via, vale a dire intorno alle sedici e trenta. Terzo gradino del podio per il trentino Alessandro Roncato (Maddalene Skyteam) con l’ottimo tempo di 51 ore e 52 minuti: di nuovo con il buio, quando a Lecco stavano per scoccare le ventidue.

© Stefano Jeantet

Tre volte consecutive vincitrice del Tor des Géants (2018, 2019 e 2021) e due volte seconda (2017 e 2022), ai lustrini di un intero…lustro sulle Alte Vie valdostane Silvia Ainhoa Garrote Trigueros ha aggiunto la vittoria di UTLAC 250K, fissando in 58 ore e 44 minuti il nuovo record femminile,  raggiungendo la finish line poco prima delle cinque di mattina di sabato 13 maggio e scrivendo il suo nome sotto quello di Marina Plavan nell’albo d’oro della gara. Secondo posto quasi… in scia alla quarantasettenne basca del Team SCARPA (considerando il tempo totale!) per Valentina Michielli, staccata dalla fuoriclasse spagnola di due ore e tre minuti: una performance di grande valore per la trailrunner veneta del Team Inov8/Coros, oltretutto sua prima esperienza sulle ultradistanze.

© Stefano Jeantet

Altra performance di alto livello per la specialista milanese Guendalina Sibona, al traguardo con il tempo finale di 64 ore e quattro minuti, potendosi così a conti fatti concedere una strameritata passerella sul lungolago lecchese mentre le campane di Lecco battevano le dieci di un sabato mattina plumbeo ma al tempo stesso raggiante: di soddisfazione! Da sottolineare che le tre donne del podio sono entrate nella top ten del ranking: quinta Silvia, sesta Valentina, decima Guendalina.

© Stefano Jeantet

Mentre gli ultimi finisher della 250K completavano la missione, domenica mattina è scattata da Bellagio la 30K, la “piccola perla” del sistema UTLAC che quest’anno (e speriamo solo quest’anno) ha dovuto fare a meno della sua difficile e spettacolare “skymarathon” nel gruppo delle Grigne. Record di iscritti anche questo caso: oltre trecento gli atleti partiti di buon mattino da Lecco a bordo del battello “Bisbino“, per approdare alla piazza Mazzini di Bellagio (recentemente ristrutturata dal Comune) un’ora dopo. Il tempo di una colazione-bis nei bar dei caratteristici vicoli di Bellagio e poi semaforo verde per una prova resa più impegnativa dal terreno scivoloso.

© Stefano Jeantet

Il più veloce a completare il percorso è stato Jacopo Fontanini che succede a Fabio Congiu nell’albo d’oro della prova con il nuovo tempo record di due ore e 56 minuti. Podio completato… a intervalli regolari da Mauro Rasom del Team La Sportiva (tre ore esatte) e da Stefano Redaelli di ASD Team Pegarun (tre ore a quattro minuti).

© Stefano Jeantet

In campo femminile Elisa Pallini (lei pure ASD Team Pegarun) fa il bis della sua vittoria di dodici mesi fa, portando a tre ore e 34 minuti il record che ovviamente le apparteneva e piazzandosi 26esima della classifica assoluta. La intramontabile Lisa Borzani (Bergamo Stars Atltica) sale sul secondo gradino del podio con un distacco di ventitré minuti dalla vincitrice (52esima), la indipendente Paola Nodari lo sigilla chiudendo terza, per un paio di minuti sotto le quattro ore di gara e 56esima di una classifica generale da duecentosettantacinque atleti.

© Stefano Jeantet
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