Rientrata nel giro iridato tre anni fa... grazie all'emergenza sanitaria, Imola si è fin qui negata alla Ferrari, premiando invece puntualmente il pilota che poi - a fine anno - si sarebbe laureato campione del mondo: Lewis Hamilton nel 2020 (quando si corse nell'insolita data di inizio novembre), Max Verstappen due anni fa e l'anno scorso, nella più collaudata collocazione primaverile di un GP che - al suo ritorno in calendario - mancava da ben quattordici anni. Erano state proprio le Rosse a farla da padrona nel passaggio dal Ventesimo al Ventunesimo secolo con sei vittorie (tutte firmate Michael Schumacher) tra il 1999 e il 2006.
Due sole edizioni erano sfuggite in quel periodo di tempo al Kaiser: la prima, nel 2001 era però rimasta in famiglia, visto che a vincerla era stata suo fratello Ralf con la Williams-BMW, la seconda nel 2005. In quella occasione Michael si arrese solo alla Renault di Fernando Alonso al termine di un serratissimo confronto chiuso in volata, prendendosi poi una bella rivincita sullo spagnolo dodici mesi più tardi, all'ultima apparizione del Mondiale in riva al Santerno per quasi tre lustri.
Alla voce vittorie, il rapporto della Scuderia di Maranello con la pista di casa (ma Monza non lo è da meno!) è però.... piuttosto discontinuo: i sei sigilli dell'era-Schumacher (Michael ne vanta anche un settimo con la Benetton, nel tragico weekend del 1994) rinnovarono un palmarès all'epoca piuttosto impolverato: le prime due vittorie ferrariste risalivano ai primi anni Ottanta. Didier Pironi si era imposto nella doppietta completata da Gilles Villeneuve del 1982, antefatto e premessa dell'incidente che quattordici giorni dopo sarebbe costato la vita al canadese nelle qualifiche del GP del Belgio a Zolder. Un anno più tardi il bis rosso sarebbe riuscito a Patrick Tambay: una giornata più serena ma... non ditelo a Riccardo Patrese che - mentre si trovava al comando con la Brabham - uscì di pista alle Acque Minerali, tra il... tripudio delle bandiere con il Cavallino Rampante.
Il padovano si sarebbe rifatto sette anni dopo vincendo con la Williams-Renault, nel cuore di una lunga stagione di vittorie delle squadre inglesi, durato ininterrottamente da 1984 al 1998: Williams appunto, ma anche Lotus, McLaren e Benetton. Senza dimenticare che era stato la Brabham a vincere i primi due GP di Formula Uno a Imola: quello del 1979 intitolato a Dino Ferrari (privo di validità iridata) con Niki Lauda e quello d'Italia del 1980 con Nelson Piquet, unico GP d'Italia del Mondiale disputato su una pista diversa da Monza.