Udinese-Lazio non è ancora finita. L'episodio del rigore, dubbio, che ha deciso la partita ha mandato su tutte le furie il club bianconero, che nella persona di Pierpaolo Marino ha alzato la voce dopo il match: "E’ una simulazione chiara di Immobile che nel tuffarsi va a trovare un contatto che avviene quando il giocatore si sta tuffando. Nel secondo tempo la direzione arbitrale è andata a senso unico arrivando al rigore che la decide a nostro danno". Non si è fatta attendere la risposta del club biancoceleste: "Le dichiarazioni del direttore Marino sulla simulazione di Immobile nell’episodio del rigore sono inappropriate, quelle sul presunto condizionamento dell’arbitro sono invece da ritenersi inaccettabili da parte della S.S. Lazio" le parole di Roberto Rao, responsabile della comunicazione della società biancoceleste, che ha risposto anche sul proprio account twitter con un video degli highlights della gara e la didascalia "parole, parole, parole".
Un comunicato duro per rispedire al mittente le accuse mosse dal dirigente bianconero, che aveva accusato lo staff di Sarri di condizionare il direttore di gara con il loro atteggiamento: "Gli staff che credono di poter dire una parola più degli altri si rivolgono al direttore di gare, questo dovrebbe espellerli ma restano in panchina. Nel secondo tempo la direzione arbitrale è andata a senso unico arrivando al rigore che la decide a nostro danno. Questa cosa non mi è piaciuta ma credo che alla fine l’abbia condizionato tanto che nel secondo tempo nell’equilibrio dei mezzi falli si è deciso sempre a favore della Lazio e questo ha generato dei fischi clamorosi del nostro pubblico che non si sentono mai. Io oggi dico che la direzione arbitrale non ci è piaciuta e ci auguriamo che questo non succeda più a noi o ad altri perché in tempi di VAR non è ammissibile".