Quattro persone sono state arrestate in Spagna nell'ambito delle indagini sul ritrovamento a fine gennaio, a Madrid, di un manichino impiccato che indossava la maglia dell'attaccante del Real Madrid Vinicius Junior. Lo ha riferito la polizia. Questi arresti arrivano due giorni dopo nuovi insulti razzisti lanciati contro il giocatore brasiliano durante la gara di Liga di domenica scorsa contro il Valencia, che hanno suscitato un'ondata di indignazione nel Paese e all'estero. Oggi la polizia spagnola ha annunciato l'arresto a Valencia di tre persone.
"La polizia ha arrestato oggi tre giovani a Valencia per il comportamento razzista tenuto durante la partita tra Valencia e Real Madrid", ha detto la polizia. Obiettivo ripetuto di attacchi razzisti sin dal suo arrivo nella capitale spagnola nel 2018, Vinicius Junior è stato preso di mira con insulti e grida "scimmia". Questi attacchi, denunciati dal giocatore e dal Real Madrid, hanno spinto la procura di Valencia ad aprire un'inchiesta per "crimine d'odio". Il Consiglio Superiore dello Sport spagnolo (CSD) ha fatto sapere che sta analizzando le immagini al fine di identificare "gli autori di questi insulti e comportamenti per proporre le sanzioni appropriate".
Le quattro persone, arrestate nella capitale spagnola, per il manichino impiccato sono accusate di un "crimine d'odio", una categoria criminale che comprende reati razzisti in Spagna, ha detto la polizia in un comunicato stampa. Tre di loro sono "membri attivi di un gruppo ultrà di tifosi di un club di Madrid", ha aggiunto. Il manichino con la maglia di Vinicius Junior era stato trovato impiccato il 26 gennaio, giorno in cui il Real Madrid aveva battuto 3-1 l'Atletico Madrid nei quarti di finale della Coppa del Re, sotto uno striscione con la scritta "Madrid odia il Real". Il Real aveva denunciato un "atto razzista e xenofobo doloso e ripugnante" nei confronti del suo giocatore di 22 anni, bersaglio di insulti razzisti anche domenica al Mestalla in occasione del match di Liga contro il Valencia. Il caso Vinicius ha scosso pesantemente la Spagna e in generale il mondo del calcio. Duro il quotidiano 'Marca' in prima pagina: "Non basta non essere razzisti, dobbiamo essere antirazzisti".
SPENTO IL CRISTO REDENTORE
Il Cristo Redentore, la statua monumentale che campeggia sulla collina del Corcovado simbolo di Rio de Janeiro, si è oscurato lunedì notte per un'ora in solidarietà con Vinícius Junior. Le luci che illuminano la statua di 709 metri del celebre Cristo a braccia aperte sono state spente alle 18 ora locale e hanno lasciato il monumento al buio fino alle 19 ora locale. "Il Santuario arcidiocesano Cristo Redentor ripudia gli attacchi razzisti subiti dal calciatore brasiliano Vinícius Júnior domenica 21 maggio, durante la partita tra Real Madrid e Valencia", ha riferito in un comunicato l'Arcidiocesi di Rio de Janeiro come riportato dalla stampa spagnola. Vinicius si è detto commosso per l'atto di sostegno in un messaggio che ha postato sui suoi social network. "Nero e imponente. Il Cristo Redentore era proprio cosiì. Un atto di solidarietà che mi commuove. Ma voglio, soprattutto, ispirare e portare più luce alla nostra lotta", ha scritto il calciatore brasiliano. "Apprezzo molto tutta la catena di affetto e supporto che ho ricevuto negli ultimi mesi. Sia in Brasile che nel mondo. So esattamente chi è chi. Contate su di me perché i bravi sono la maggioranza e io non mollo. Ho uno scopo nella vita e se devo soffrire sempre di più affinché le generazioni future non attraversino situazioni simili, sono pronto e preparato", ha aggiunto nel suo post su Instagram e Twitter con una foto suggestiva del Cristo Redentore oscurato con la luna alle spalle.
VINICIUS NON SARA' SQUALIFICATO DOPO IL ROSSO
Vinicius, espulso al termine della partita contro il Valencia dopo essere stato vittima di insulti razzisti, non sarà squalificato Lo ha annunciato la commissione disciplinare della Federcalcio spagnola. "Viste le accuse e le prove video fornite dal Real Madrid in merito all'espulsione al 90'+5 di Vinicius", la commissione disciplinare ha deciso di annullare le "conseguenze disciplinari" di tale espulsione e di autorizzare il brasiliano a tornare in campo mercoledì contro il Rayo Vallecano al Bernabeu per la 36a giornata della Liga. La commissione di disciplina della federcalcio spagnola ha inoltre ha deciso di ordinare la chiusura della tribuna Mario Kempes allo stadio Mestalla di Valencia, da dove provenivano gli insulti razzisti che hanno preso di mira Vinicius, per una durata di cinque partite, a cavallo tra la stagione in corso e la prossima. Inflitta anche una multa di 45.000 euro al club del Valencia. "È stato dimostrato che, come scritto dall'arbitro nel suo resoconto post-partita, durante la partita ci sono stati insulti razziste nei confronti di Vinicius, giocatore del Real Madrid, alterando il normale svolgimento della partita stessa. Trattandosi di reati molto gravi, è stato ha deciso di imporre al Valencia una sanzione economica di 45.000 euro", ha annunciato la commissione.