caso plusvalenze

Caso plusvalenze, la Juventus puntava a 5 punti di penalizzazione

Secondo il club bianconero scivolare accanto al Milan sarebbe stato afflittivo sia dal punto di vista sportivo che economico

Prima della sentenza che ha decretato i 10 punti di penalizzazione in classifica, la Juventus aveva in mente due possibili esiti del processo sulle plusvalenze per potersi ritenere quantomeno soddisfatta. Il piano A prevedeva ovviamente il proscioglimento totale che però era divenuto molto improbabile visto che l'impianto accusatorio della Procura Figc, dopo la squalifica in giudicato (almeno in campo sportivo) dei vari Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene, era stato sostanzialmente confermato. L'alternativa, scrive la Gazzetta dello Sport, portava a una penalizzazione di 5 punti che, secondo i legali juventini, sarebbe stata afflittiva sia dal punto di vista sportivo che - soprattutto - da quello economico.

 Con cinque punti in meno la Juve sarebbe scivolata a braccetto col Milan, con il confronto diretto da giocare sabato prossimo allo Stadium: una punizione sportiva che, pur non compromettendo del tutto la qualificazione europea, avrebbe messo a rischio la partecipazione alla Champions League. La vera afflittività, però, sarebbe stata economica: la difesa bianconera, tra premi di campionato e diritti televisivi, ha calcolato che ogni punto perso corrisponde a 5 milioni di euro di introiti mancati. Col -5, dunque, avrebbe perso 25 milioni di euro.

 La Juventus, insoddisfatta dall'esito di ieri, ora attende di conoscere le motivazioni della Corte per valutare un altro ricorso al Collegio di Garanzia. Dopo che il Coni aveva però dato mandato alla Corte d'Appello Federale di rimodulare la penalizzazione, e si è arrivati comunque a uno "sconto" di cinque punti (un terzo dunque) rispetto alla prima sentenza del -15, sembra più difficile che questo ricorso abbia possibilità di essere accolto.

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