L'arbitro Raymond Marciniak dirigerà come da designazione la finale di Champions League tra Manchester City e Inter, in programma il 10 giugno a Istanbul. La Uefa ha accettato le scuse del direttore di gara polacco. "Non sapevo che l'evento fosse associato a un movimento di estrema destra, se fossi stato a conoscenza di questo fatto avrei rifiutato categoricamente l'invito - ha dichiarato Marciniak in una nota diffusa dalla stessa Uefa - I valori promossi da questo movimento sono del tutto contrari alle mie convinzioni personali e ai principi che sostengo nella mia vita".
Marciniak ha poi sottolineato "il mio incrollabile sostegno ai valori sostenuti dall'Uefa, in particolare l'inclusività e il rispetto per tutti gli individui, principi al centro dello spirito del calcio e perfettamente in linea con le mie convinzioni personali - ha concluso - Inoltre condanno fermamente qualsiasi forma di odio, discriminazione o intollerenza, che non hanno posto nello sport o nella società nel suo insieme". L'arbitro polacco ha assicurato che "da ora in avanti mi impegnerò a essere più attento nell'esaminare gli eventi e le organizzazioni a cui mi associo - ha ammesso - Mi impegnerò a imparare da questa esperienza e a garantire che questi errori non si verifichino in futuro".
"Non ho mai sostenuto o legittimato alcun partito, organizzazione politica o singoli politici e mi dissocio nettamente da qualsiasi punto di vista, dichiarazioni e azioni estreme, razziste o antisemite", aveva scritto Marciniak in un post su Instagram, difendendosi dalle accuse mosse dalla associazione 'Never Again' di Varsavia di aver preso parte a un evento organizzato dal leader dell'estrema destra polacca Mentzen, noto per le sue posizioni omofobe e antisemite. "Dichiaro di non aver mai sostenuto né legittimato alcun partito politico, organizzazione o singolo politico - ha aggiunto Marciniak sui social - Mi dissocio, con forza e chiaramente, da qualsiasi tipo di opinione, affermazioni o azioni radicali, razzisti o antisemiti".