"Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni indimenticabili. Napoli non va immaginata, Napoli va vissuta! Probabilmente sono sempre stato un po' napoletano. I ragazzi fino all’ultimo hanno messo entusiasmo e qualità negli allenamenti. Da queste cose si capisce perché questa squadra avrà un grande futuro". Luciano Spalletti si congeda così nell'ultima conferenza stampa pre partita da allenatore azzurro. "Lasciare ora è un autentico atto d’amore. Ho speso tutto quello che avevo. Non ho più le energie per essere all’altezza di ciò che si ama - ha ribadito - L'abbraccio con De Laurentiis? Non c'è divisione, abbiamo lavorato benissimo tutti insieme".
"C'è un'aria di 'o me o lui' e io non voglio che ci sia questa divisione - ha proseguito Spalletti parlando del rapporto con il presidente azzurro - Nessuno dei due deve annullare l'altro, abbiamo lavorato benissimo tutti insieme. Il senso dell'abbraccio era quello: volevo giocare anche un po' cancellando queste insidie che si sentono nell'aria". E ancora: "Quando abbiamo capito che avremmo vinto lo scudetto, ho iniziato a dire alla squadra che avremmo visto la città esplodere di gioia. Ora mi rendo conto di aver parlato per mesi di qualcosa che nemmeno io conoscevo. Momento determinante? Non c'è stato un momento determinante, c'è stata una mentalità determinante che ha fatto la differenza. Il gruppo è composto da amici e professionisti, fino a stamattina hanno messo impegno ed entusiasmo".
"La cittadinanza onoraria mi emoziona tantissimo. Mi piace essere diventato napoletano, mi piace pensare che anche tra dieci anni potrò tornare qui e essere amico di tanti, ritrovare affetto - ha detto ancora Spalletti - La cosa più difficile da superare è lasciare il gruppo. Il loro amore ti fa venire dubbi sulla decisione che ho preso. In questi giorni, immaginandomi lontano da qui, ho realizzato quanto sia difficile scegliere di andar via. Il cuore e l'egoismo ti dicono che dovresti continuare perché c'è una squadra fortissima su cui costruire. Ma è proprio l'amore che sento che mi fa accettare la scelta. In quella cena con De Laurentiis abbiamo sistemato tutto in un quarto d'ora. Siamo stati lucidi nel concludere quello che era il motivo del nostro incontro. Eravamo d'accordo che avrebbe comunicato lui la scelta. Non sono uno che cambia idea facilmente quando prende una decisione. Probabilmente mi faccio male da solo? Sì. Ma non lascio perché ho smesso di amare, lascio perché ho amato e ho dato tutto".