LE FRASI

Il culto di Zlatan Ibrahimovic: le frasi più celebri dello svedese

L'attaccante svedese ha lasciato il segno ovunque è stato, in campo ma anche davanti ai microfoni

© Getty Images

Per raccontare Zlatan Ibrahimovic non servono lunghi trattati. Ibra si spiega da solo, basta vederlo ancora prima che conoscerlo per capire che non è e non sarà mai un calciatore/personaggio come gli altri, a prescindere dalla fede calcistica. Non è un caso che in Svezia, come in Francia sia stato necessario adottare un neologismo per rendere l'idea. "Zlatanera", nella patria di Ibra viene inteso con il significato di "dominare con forza". Un atteggiamento avuto in campo per tutta la propria carriera, certo, ma anche davanti ai microfoni, con la "Zlatanata", ovvero una dichiarazione dal forte impatto mediatico, impregnata dell'esuberanza iperbolica tipica dell'intramontabile fuoriclasse, in campo e fuori.

Dal Malmoe al Milan di ritorno, passando per Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Psg, Manchester United e Los Angeles Galaxy, Zlatan Ibrahimovic poche volte ha nascosto la propria personalità narcisistica, lasciando il segno - scritto o parlato - con frasi ad effetto. Da sbruffone per qualcuno, da Zlatan semplicemente artefice e vittima allo stesso tempo di un personaggio vincente che ha funzionato a ogni latitudine anche fuori dal campo.

Ecco alcune delle più celebri frasi di Zlatan Ibrahimovic, da inizio carriera al ritiro annunciato con una conferenza a mezzanotte.

Gli inizi col Malmoe e la Svezia

"Wenger mi aveva offerto un provino all'Arsenal. All'inizio volevo farlo, ma alla fine dissi di no. Zlatan non fa provini".

"Quello che Carew fa con un pallone, io riesco a farlo con una arancia".

"Puoi togliere il ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo".

"Il mio ruolo? Non saprei, ne ho 11".

"Non sono un tipico ragazzo svedese, ma ho messo la Svezia sulle cartine mondiali".

Il culto della personalità

"Io sono Zlatan, voi chi cazzo siete?".

"Chi compra Zlatan, compra una Ferrari".

"Tanti sono re, ma c'è soltanto un Dio, e sono io".

"Oggi è il compleanno di mia moglie. Quale regalo le ho fatto? Niente, ha già Zlatan no?".

"Ad Ancelotti chiesi 'Credi in Gesù Cristo?'. 'Sì' mi rispose. 'Allora credi in Zlatan e rilassati".

"Se Parigi rimpiazzasse la Tour Eiffel con la mia statua resterei di sicuro".

"Non c'è bisogno che io conosca tutto degli altri giocatori, tanti tutti gli altri giocatori conoscono me".

Il Barcellona e il rapporto con Guardiola

"Guardai Guardiola e pensai, lui è mio nemico. Gli urlai: non hai le palle!".

"La mia esperienza al Barça con Guardiola? Come comprare una Ferrari e guidarla come una Fiat".

"Non sono uno violento, ma fossi Guardiola avrei paura".

"C'è qualcosa tra me e Piqué? Portami tua sorella e vedrai".

Personaggio da Hollywood in MLS a Los Angeles

"Los Angeles, welcome to Zlatan".

"Veni, vidi, vici. Grazie Galaxy per avermi fatto sentire di nuovo vivo. Ai tifosi dico: volevate Zlatan, vi ho dato Zlatan. Ora tornate pure a vedere il baseball".

"Los Angeles... prego, non c'è di che".

Notizie del Giorno

CASO MBAPPÉ, PARLA IL PRESIDENTE DELLA FEDERCALCIO: "VIVE UN PERIODO SPORTIVO DELICATO"

SERIE C, MANCATI PAGAMENTI: -6 AL TARANTO

PRESIDENTE LEGA B BALATA CONSEGNA PALLONE ROSSO A MINISTRO LOCATELLI

EURO 2032, ABODI: "PER SCELTA STADI AL LAVORO SU 9 OPZIONI, UNO SARÀ AL SUD"

FIGC AL VOTO, ELEZIONI IL 3 FEBBRAIO 2025