IL GRANDE EX

Mancini gioca City-Inter: "Non c'è una favorita, può succedere di tutto"

 Il ct azzurro, grande ex della partita, rende merito a inzaghi: "Sono felice per Simone. L’ho visto crescere da giocatore e poi da tecnico. Ha fatto molto bene". 

@Getty Images

A tre giorni dalla finale di Champions League a Istanbul tra Manchester City e Inter Roberto Mancini, ct della Nazionale e grande ex della sfida, va contro i bookmakers, che vedono gli inglesi nettamente favoriti: "In 90 minuti può accadere di tutto. Per quello che è, per quello che ha fatto negli ultimi dieci anni in termini di risultati, il City sulla carta parte favorito, ma in una finale può succedere qualsiasi cosa. L’Inter non parte battuta. E’ una finale completamente aperta".

Il City gioca meglio? "Sono completi, hanno qualità e soluzioni, sono ricchi di talento. Non so se sono i più forti, sono quelli che sanno giocare meglio. Anche l’Inter ha giocatori bravi. Squadra solida, non è così semplice segnare ai nerazzurri. Non riesco a dare percentuali. Sfida secca. Lo ripeto. Può succedere di tutto. Vi faccio una domanda: e se l’Inter va in vantaggio?" 

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Grande merito per aver raggiunto il traguardo della finale va a Inzaghi: "Lo sapete, gli allenatori dipendono dai risultati. Mi sembrava di aver letto, qualche tempo fa, che su Inzaghi ci fossero dei dubbi. Non se ne parlava molto bene... In un mese è cambiato tutto. Fantastico. Sono felice per Simone. L’ho visto crescere da giocatore e poi da tecnico. Ha fatto molto bene".  

Poi si passa alla Nazionale e alla Nations League, dove il gruppo Inter potrebbe arrivare un po' stanco: "Se arriveranno stanchi o carichi non lo so. Dipenderà dal risultato. E’ una grande occasione, un momento speciale. Auguriamo all’Inter di vincere e che i ragazzi possano rientrare da Istanbul pieni di entusiasmo da spendere per la Nations".

Retegui o Immobile? "Li stiamo valutando, ora devono recuperare. Vedremo chi sta meglio un paio di giorni prima della partita. Gli attaccanti hanno ancora meno spazio. Pellegri lo abbiamo chiamato due volte quando era andato al Monaco, ma si è fatto male, ha avuto degli anni difficili. Non è male Colombo. Anche Pio, l’ultimo dei fratelli Esposito, è forte. Speriamo si consolidi".

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