VERSO CITY-INTER

Inter, carica Zhang: "Nessuna paura, non è un sogno impossibile"

Il presidente nerazzurro crede al sogno Champions League: "Abbiamo le qualità per batterli"

"Nessuna paura del Manchester City, abbiamo le qualità per batterli. La Champions non è un sogno impossibile". Alla vigilia della partita più importante e prestigiosa della sua carriera di presidente dell’Inter, Steven Zhang traccia un bilancio dei suoi anni in nerazzurro e guarda con ottimismo al futuro e soprattutto alla finale di Istanbul: "Rispetto profondamente il City, una squadra magnifica - ha dichiarato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport - Ma noi abbiamo la qualità per affrontarli. In questi anni, più è stata alta l’asticella del nostro avversario e meglio ci siamo comportati. L’Inter rende con le squadre forti, è contro quelle meno competitive che ogni tanto abbiamo perso punti".

"Ho pensato tantissime volte nella mia testa come sarebbe stato vincere una Champions. Ma anche solo sognare di vincerla sembrava impossibile... Ora che siamo in finale però tutti noi nel club abbiamo una incredibile voglia di provarci. E siamo uniti. Come ha detto Inzaghi: non abbiamo paura, c’è solo grande eccitazione nell’attesa di giocare questa partita. Noi ci crediamo".

Il presidente assicura di non aver preparato alcun discorso motivazionale: "Non ce n’è bisogno. I risultati dell’ultimo mese hanno contribuito a far aumentare convinzione e carica. Tutti nell’Inter siamo concentrati per questo evento che vogliamo goderci fino in fondo".

A inizio stagione sotto la sede comparve lo striscione 'Zhang vattene'. La finale è una rivincita? "No. Intanto c’è da dire che i contestatori erano davvero un gruppo molto esiguo, e poi che il calcio come la vita presenta degli up and down: ci sono fasi di problemi e fasi di gioia. Fa parte del gioco. Il lavoro di un presidente o di un Ceo è simile a quello di un allenatore: spesso si è soli, e va accettato".

A proposito di allenatori, grande merito va a Simone Inzaghi: "Se Conte è stato il più 'difficile', Simone è il più semplice (della sua gestione, ndr). Lui ha grandissime capacità di gestione e infonde una incredibile tranquillità. Quando lo vedo prima delle gare, sono più teso io di lui. Inzaghi è stato un dono per me. Ed è l’uomo della finale di Champions. Spesso si chiede chi sia l’allenatore migliore o il più geniale. Io credo siano domande sbagliate. Ogni club ha una storia differente, il lavoro di un tecnico dipende dalla fase che la società sta vivendo, dai giocatori a disposizione, da molte cose. Il calcio non è una scienza esatta".

Il calcio non è scienza, ma è sempre più economia, com’è la situazione con il prestito di Oaktree? "È un fondo importante gestito da persone molto professionali. Abbiamo intenzione di rinegoziare il prestito. Troveremo una soluzione insieme per il rifinanziamento". 

I tifosi quindi possono stare tranquilli: "Finchè ci sarò io, ci sarà un’Inter stabile e competitiva".

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