TRAILRUNNING

Dal mare al vulcano sola andata: Alessandro Raiti e Gisella Beretta vincono la Supermaratona dell'Etna

Nel sottoclou della prova SuperRoundTrip si impongono Davide Preve e Chiara Caminada

di
© Tommaso Gallini

Una Maratona ai piedi dell’Etna. Anzi no, una Supermaratona tutta in salita che si arrampica per quarantatré chilometri sul versante nordest del vulcano più alto dell’Europa continentale. Dal via sulla spiaggia di Marina di Cottone (in provincia di Catania) fino al traguardo nei pressi dell’Osservatorio Etneo (sfiorando i tremila metri di quota), toccando lungo il percorso i centri storici di Fiumefreddo di Sicilia, Piedimonte Etneo, Linguaglossa e Castiglione di Sicilia. Completata dalla SuperRoundTrip con itinerario di andata e ritorno, la sedicesima edizione della Supermaratona etnea organizzata da Etna Trail ASD ha visto al via un parco partenti molto eterogeneo e il conseguente leit motiv della sfida tra gli atleti local e quelli arrivati in Sicilia dal resto del Paese. Le vittorie della Supermaratona (270 finisher totali) sono andate ad Alessandro Raiti tra gli uomini e di Gisella Beretta tra le donne. Autori di prove impostate diversamente, entrambi i vincitori hanno sferrato l’attacco decisivo (facendo la differenza sui diretti rivali) all’altezza di Piano Provenzana, trampolino di lancio per il tratto finale della salita.

© Vincenzo Randazzo

GARA UOMINI

Fuga (in coppia) per la vittoria di Alessandro Raiti e Giuseppe Privitera fin dal via. Dopo una trentina di chilometri di gara fianco a fianco  sul manto asfaltato della Strada Regionale Mareneve, la sfida tra i due grandi protagonisti si è risolta a cinque chilometri dalla stazione sciistica di Piano Provenzana, dove si abbandonava l’asfalto per inoltrarsi nella parte alta dell’itinerario su sterrato verso l’Osservatorio Etneo. Raiti ha cambiato marcia staccando il suo diretto avversario, per poi presentarsi da solo sulla linea del traguardo quattro ore, sei minuti e 21 secondi dopo il via. Privitera (portacolori di ASD Monti Rossi Nicolosi) deve accontentarsi del secondo gradino del podio con un ritardo di tre minuti e 47 secondi, gap che rende l’idea del forcing finale prodotto da Raiti. Terzo posto finale per Roberto Gheduzzi (Team Mud And Snow) con il finishing time di quattro ore, 16 minuti e 26 secondi. Tornando sul podio alto, vittoria lungo strade e sentieri di casa per il maratoneta originario di Linguaglossa ma da molti anni residente a Forlì (difende i colori di Atletica AVIS Castel San Pietro). Per questo motivo, la sua è stata una dedica è molto personale e al tempo stesso molto attuale.

© Tommaso Gallini

“È la prima volta che corro la Supermaratona dell’Etna e l’ho trovata bellissima. Sono un maratoneta e sono abituato a questo tipo di distanze, anche se si tratta di una gara molto particolare. La parte più dura è l’ultima, quella che si snoda da Piano Provenzana al traguardo, perché ci sono oltre mille metri di dislivello, anche se è il tratto più spettacolare dal punto di vista paesaggistico. Dedico la vittoria al mio paese d’origine, alla mia famiglia, e alla Romagna”. (Alessandro Raiti)

© Tommaso Gallini

GARA DONNE

Specialista delle brevi e dure prove vertical (e quindi in parte fuori dalla sua comfort zone), la comasca Gisella Beretta di ASD Atletica Pidaggia ha tenuto inizialmente coperte le carte a sua disposizione e - proprio come Raiti nella prova maschile - ha fatto la differenza all’altezza di Piano Provenzana, chiudendo poi la missione-vittoria in quattro ore, 40 minuti e 20 secondi, appena fuori dalla top ten della classifica assoluta (undicesima). Sul podio con lei in quest’ordine Chiara Casari (ACSI, staccata di sei minuti e 18 secondi) e Manuela Andreone di ASD Atletica Moretta), al traguardo in cinque ore, 17 minuti e 16 secondi.

© Tommaso Gallini

“Sono partita ‘in controllo’, cercando di gestire la fatica perché sapevo che gli ultimi dieci chilometri sarebbero stati impegnativi. In effetti l’ultimo tratto è il più pesante ma sono riuscita ad alternare la camminata con la corsa. Ed è in questo tratto del percorso che ho fatto la differenza: sono riuscita a riprendere la prima atleta e a batterla. Sono felicissima di avere vinto, era da dieci anni che volevo correre la Supermaratona dell’Etna e l’ho trovata spettacolare”. (Gisella Beretta)

© Tommaso Gallini

SUPER ROUND TRIP

A metà mattinata, via alla “sorella minore” della prova clou: vale a dire la SuperRoundTrip (84 finisher), quest’anno in un certo senso in versione “special edition”: allungata di qualche chilometro a causa della neve e del ghiaccio presenti sull’Etna che hanno impedito la discesa dai canaloni, trasformando la prova in un’andata e ritorno lungo la stessa traccia. 

Ad aggiudicarsi la vittoria assoluta è stato Davide Preve (ASD Atletica Roata Chiusani) con il tempo di un’ora, 39 minuti e 51 secondiSul secondo e sul terzo gradino del podio maschile sono saliti Sebastian Marin (ASD Podistica Veio) e l'indipendente Stefano Stracquadaini. Quest'ultimo ha chiuso però quarto della classifica generale che vede al terzo posto la vincitrice di gara-donne Chiara Caminada (ACSI) con il tempo finale di due ore, cinque minuti e quattro secondi. Podio completato sul terzo gradino da Francesca Caminada, sedicesima assoluta e sorella della vincitrice ma - a differenza di quest'ultima - alla prima partecipazione alla Supermaratona!

© Tommaso Gallini

A separare (sul podio) le due sorelle Chiara e Francesca è stata Monica Casiraghi, ultrarunner in forza ad ALS Cremella (seconda di genere, tredicesima assoluta), detentrice del record italiano nella 100 chilometri e ormai di casa in Sicilia. Ecco le sue impressioni dopo il prestigioso secondo posto:

“È dal 2005 che vengo a correre in Sicilia. Amo la gente, il luogo, la gara. E ogni volta mi emoziono quando arrivo in cima sull’Etna. Posso dire che questa è una delle manifestazioni più belle che abbia mai corso perché parti dal mare e arrivi in cima al vulcano. E poi dalla partenza vedi l’arrivo! Una competizione bellissima e organizzata in maniera impeccabile”. (Monica Casiraghi)

© Tommaso Gallini
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