Fabio Capello non trattiene le lacrime ricordando Silvio Berlusconi. Se è diventato uno dei più grandi allenatori del mondo lo deve soprattutto a lui. Alla geniale intuizione di affidargli, contro il parere di molti, la panchina del Milan dopo il ciclo straordinario di Sacchi. Capello sembrava avviato verso una carriera dirigenziale nel gruppo, ma Berlusconi nel 1991 non ebbe dubbi: a Capello tolse giacca e cravatta rimettendogli la tuta di allenamento. Questo il suo ricordo quando lo abbiamo raggiunto telefonicamente.
“Piango pensando a Silvio Berlusconi e a tutto quello che mi ha dato, tutto quello che sono riuscito a fare grazie a lui. Un uomo straordinario, generosissimo. Gli devo tutto perché mi richiamò in panchina dopo quattro anni di inattività. Si era ricordato del mio passato e come successore di Sacchi scelse me che nel frattempo ero diventato manager della Polisportiva Mediolanum. Quindi con una grande visione, avendo in mente quando avevo lasciato la panchina vincendo lo spareggio con la Sampdoria che consentiva al Milan di qualificarsi per la Coppa Uefa nel 1987. Lo ricordo come un uomo sempre attento, una cosa che mi ha sempre impressionato è che aveva un block-notes e una penna durante tutte le riunioni. Aveva una buona memoria, ma prendeva sempre appunti ascoltando tutti. Ho partecipato e ho assistito a tanti suoi incontri con i collaboratori. Molti, naturalmente, si svolgevano a Milanello pure quelli preparatori alla nascita di Forza Italia. In molti lo mettevano in guardia, gli dicevano di stare attento, ma alla fine vidi nascere un partito che diventò presto il primo d’Italia. Era un uomo che raggiungeva sempre i suoi obiettivi: ha costruito una televisione in un campo dove tutti avevano fallito: Agnelli, De Benedetti in primis. Lui è riuscito a creare un gruppo come Mediaset ormai famoso in tutto il mondo. Ha preso il Milan ripromettendosi di farlo diventare la prima squadra del mondo e c’è riuscito. Non posso che dire grazie a Silvio Berlusconi per tutto quello che ha fatto per me, per noi, per l’Italia”.