Josè Mourinho va verso il patteggiamento con la Procura federale che lo aveva deferito lo scorso 19 maggio per le accuse rivolte all'arbitro Chiffi dopo la partita Monza-Roma. Secondo quanto riporta l'Ansa, il club giallorosso, deferito a sua volta per responsabilità oggettiva, e la Procura hanno infatti una bozza di accordo per un patteggiamento che dovrebbe corrispondere a un'ammenda pecuniaria. Strada che dovrebbe così evitare la squalifica allo Special One. L'accordo, arrivando dopo l'atto di deferimento, dovrà essere comunque presentato al Tribunale federale nazionale, il quale deciderà se accettarlo o meno, con l'udienza davanti al Tfn in programma martedì.
Le dure parole rivolte a Chiffi, dunque, dovrebbero costare soltanto una multa a Mourinho, accusato di "giudizi lesivi del direttore di gara e del movimento arbitrale" con la violazione degli 4.1 e 23.1 del codice di giustizia sportiva. "Questo risultato si adatta al peggiore arbitro che ho avuto in carriera e ne ho avuto tanti di scarsi - aveva detto il tecnico giallorosso alla fine del match contro il Monza -. Penso che l'arbitro non abbia avuto grande influenza sul risultato, ma è dura giocare con lui: tecnicamente orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno, dà un rosso a un giocatore che scivola perché è stanco all'ultimo minuto".
"Doveva dare un rosso, va a casa frustrato perché non dà il rosso a me perché non gli ho dato l'opportunità - aveva aggiunto rincarando la dose -. È un po' il limite di questa squadra: non abbiamo la forza che hanno altre società di dire 'questo arbitro non lo vogliamo'. Ho finito di allenare a venti-trenta minuti dalla fine perché sapevo che altrimenti mi avrebbe espulso". Poi l'affondo finale: "Confesso che sono sceso in campo con un microfono: mi sono protetto".