Il tribunale federale nazionale ha deciso di rinviare al 22 giugno prossimo l'udienza di José Mourinho per il deferimento nato dalle accuse dello Special One all'arbitro Chiffi dopo la gara con il Monza. Il Tfn presieduto da Carlo Sica ha predisposto il rinvio "non ritenendo congrua l'ipotesi di patteggiamento presentata" e così per "consentire alle parti di trovare un nuovo accordo". L'udienza, programmata per oggi alle 10, slitta dunque al 22. Il tecnico giallorosso era stato deferito lo scorso 19 maggio per le accuse rivolte all'arbitro Chiffi dopo la partita Monza-Roma.
Se verrà trovato un nuovo accordo per il patteggiamento, le dure parole rivolte a Chiffi dovrebbero quindi costare soltanto una multa a Mourinho, accusato di "giudizi lesivi del direttore di gara e del movimento arbitrale" con la violazione degli 4.1 e 23.1 del codice di giustizia sportiva. "Questo risultato si adatta al peggiore arbitro che ho avuto in carriera e ne ho avuto tanti di scarsi - aveva detto il tecnico giallorosso alla fine del match contro il Monza -. Penso che l'arbitro non abbia avuto grande influenza sul risultato, ma è dura giocare con lui: tecnicamente orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno, dà un rosso a un giocatore che scivola perché è stanco all'ultimo minuto".
"Doveva dare un rosso, va a casa frustrato perché non dà il rosso a me perché non gli ho dato l'opportunità - aveva aggiunto rincarando la dose -. È un po' il limite di questa squadra: non abbiamo la forza che hanno altre società di dire 'questo arbitro non lo vogliamo'. Ho finito di allenare a venti-trenta minuti dalla fine perché sapevo che altrimenti mi avrebbe espulso". Poi l'affondo finale: "Confesso che sono sceso in campo con un microfono: mi sono protetto".