Nel luglio del 1997 ad Ancona un tifoso del Milan, allora 16enne, Andrea Carloni, in coma dopo un incidente stradale in moto, si risvegliò dopo che il padre Alfio gli fece ascoltare per mesi un'audiocassetta chiesta al club rossonero con un messaggio registrato da Silvio Berlusconi che lo spronava a essere coraggioso e a tornare, promettendogli un incontro con la squadra a Milanello, magliette e un pallone con le firme dei suoi idoli. L'episodio è stato ricordato 26 anni dopo, a seguito della morte ieri, a 86 anni, dell'ex presidente del Consiglio e del Milan.
A detta di medici e genitori l'ascolto di quelle voci così gradite aiutarono il giovane a uscire da uno stato vegetativo che durava da cinque mesi. Nell'appello, Berlusconi pronunciava il nome del ragazzo tre volte e gli prometteva un incontro con la sua squadra del cuore e in particolare "con Franco (Baresi, ndr), con Maldini".
"Noi - diceva - ti aspettiamo per fare proprio questo, pensa che potresti avere le nostre maglie, un pallone firmato da tutti, potresti andare sui campi di Milanello insieme agli altri giocatori. Fai uno sforzo di fantasia, puoi vedere il prato verde, un verde brillante, curatissimo, e qui a Milanello c’è uno scenario bellissimo..., perché, Andrea, è primavera". "Lo so che tu hai sentito dolore, hai sofferto, il tuo corpo ha sofferto e forse per questo hai paura e non vuoi tornare, ma devi essere coraggioso Andrea". "Se tu lo vuoi, se tu lo desideri...- aveva ripetuto l'ex premier: "Io aspetto una risposta... mi raccomando".
Quando poi si era svegliato, Andrea aveva detto anche "forza Milan". Nel 2000 Berlusconi, con la squadra, aveva incontrato il ragazzo e la famiglia a San Siro.