Il Milan osserva De Ketelaere: un grande Europeo Under 21 per provare a venderlo
La società rossonera non è convinta del belga, ma non può accettare offerte inferiori ai 28 milioni di euro
Il matrimonio tra il Milan e Charles De Ketelaere non è di fatto stato consumato. Il trequartista belga, investimento da all-in della scorsa stagione della dirigenza rossonera composta da Maldini e Massara, ha fallito completamente la prima stagione a Milano chiudendo il campionato con zero gol e un solo assist, ma soprattutto con una curva in picchiata nel rendimento. Se i precedenti di Leao e Tonali hanno sempre lasciato spazio all'ottimismo della seconda stagione, le difficoltà caratteriali e di ambientamento del belga in Serie A hanno aperto più di qualche dubbio nel nuovo management del Milan e, adesso che Maldini e Massara non ci sono più, l'addio di De Ketelaere non è da escludere e c'è un alleato in arrivo: l'Europeo Under 21.
Il talento non manca al trequartista belga, il tempo però sì perché quando sei in Italia e in un Milan che rispetto agli esempi precedenti è salito di livello sul campo e nelle aspettative, non si può attendere oltre. I numeri avuti al Bruges che lo hanno visto protagonista anche in Europa fino a conquistare la nazionale del Belgio parlano di un giocatore potenzialmente importante, ma che non ha fatto lo scatto previsto nei tempi azzardati e ora è costretto a cercare il rilancio.
L'Europeo Under 21 da affrontare con il Belgio è una vetrina importante per lui e per il Milan che, come filtra, vorrebbe cercare di venderlo per rivedere la strategia e gli uomini offensivi. Il problema semmai è il costo, per questo la dirigenza rossonera spera di vedere un De Ketelaere protagonista tra i pari età in modo da attirare acquirenti che possano sborsare una cifra di almeno 28 milioni di euro per non generare una minusvalenza a bilancio.
Difficile, ma non impossibile perché gli estimatori del belga comunque non mancano e uno di questi si è espresso positivamente di recente ovvero il tecnico del Brighton Roberto De Zerbi. Come lui tanti altri, ma serve un segnale di risveglio: non timido, ma netto, deciso e decisivo. Sul campo.