manovre nerazzurre

Brozovic, Al Nassr e Barcellona offrono 18 milioni: l'Inter ne vuole 25

 Il club saudita ha alzato l'offerta, ma si attendono nuovi rilanci. Anche i blaugrana sono interessati

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L'interesse della Premier per Barella spaventa l'Inter? No! Le offerte per Brozovic? Neppure. E già che ci siamo mettiamoci dentro pure Lautaro, come anche Onana. No, nessun timore. L'Inter che ha vinto Coppa Italia e Supercoppa e che si è giocata la Champions alla pari con il City è chiaramente una squadra che ha giocatori apprezzati e cercati: quel che di singolare c'è invece nel raccontare il mercato nerazzurro sta nel fatto che ogni interesse o addirittura semplice voce che riguarda i calciatori interisti diventa... una immediata cessione. A oggi, a parte Dzeko e Skriniar che con modi e per ragioni diverse hanno deciso di non rinnovare, nessun giocatore è stato ceduto e nessuno ha chiesto di esserlo. I sauditi dell'Al Nassr vogliono, ad esempio, Brozovic? La cifra inizialmente proposta (15 milioni) non è stata minimamente presa in considerazione ma il club arabo ha alzato l'offerta a 18 milioni e se, arrivasse a un rilancio intorno a 25-30 milioni complessivi (magari lavorando di bonus), allora la trattativa potrebbe anche iniziare. Il tutto col Barcellona spettatore molto interessato alla situazione. 

L'Inter ha sistemato contratti importanti (Bastoni, Calhanoglu e De Vrij), ha deciso di riscattare Acerbi, ha bloccato un giovane di prospettiva come Yann Bisseck e sta lavorando per ridefinire il prestito di Lukaku con il Chelsea. Ecco, quest'ultima è un'operazione complessa, che richiede tempo e pazienza, oltre all'intervento diretto dell'interessato (come più volte scritto).

Gli altri obiettivi sono chiari, conclamati: piace Frattesi, anzi, Frattesi è il primo obiettivo per il centrocampo. Oggi l'unico. E questo è arcinoto. A sinistra è monitorato Carlos Augusto (se dovesse partire Gosens), a destra le valutazioni fatto su Bellanova non hanno portato al rinnovo alle condizioni pattuite un anno fa con il Cagliari. In attacco c'è sicuramente da lavorare: l'uscita di Correa rappresenta da questo punto di vista il compito più arduo. Da qui al 13 luglio, giorno del raduno, ci saranno sicuramente cambiamenti e novità. Senza però che qualcuno o qualcosa spaventi. Tanto meno delle buone, eventuali, offerte.

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