Dani Alves rompe il silenzio e dal carcere dà la sua versione dei fatti su quanto è successo la notte del 31 dicembre 2022 in una discoteca di Barcellona. "Ho deciso di rilasciare questa intervista, la mia prima da quando sono qui, in modo che le persone sappiano ciò che ho vissuto quella mattina in quel bagno", ha raccontato il brasiliano a 'La Vanguardia'. "Finora è stata descritta una storia molto spaventosa di paura e terrore, che nulla ha a che fare con quello che è successo, né con quello che ho fatto - ha spiegato -. Tutto ciò che è successo e non è successo lì, solo io e lei lo sappiamo". "Non so ancora perché mi abbia fatto tutto questo, ma la perdono", ha aggiunto.
In cella dal 20 gennaio, dunque, Dani Alves respinge ogni accusa a suo carico e dà la sua versione dei fatti cercando di ricostruire quello che è accaduto e di spiegare i suoi comportamenti dopo la nottata incriminata. "Quella mattina, quando la donna con cui ho un problema esce dietro di me dal bagno, rimango un po' vicino al mio tavolo. Non ci sto molto perché è tardi - è la ricostruzione di Dani Alves -. Sono con il mio amico Bruno e altre persone si avvicinano, prima che me ne vada". "Quando ho lasciato la discoteca attraverso il corridoio di uscita, ho saputo dalle immagini che sono passato vicino a dove la donna piangeva - ha proseguito -. Non l'ho vista. Altrimenti mi sarei fermato per chiederle cosa stesse succedendo". "E se in quel momento qualche responsabile della discoteca mi avesse chiesto di aspettare perché una giovane donna sosteneva che l'avevo aggredita sessualmente, non sarei tornato a casa - continua il brasiliano -. Quella stessa notte mi sono anche presentato in una stazione di polizia per chiarire cosa è successo".
Dani Alves poi assicura di essere venuto a conoscenza della denuncia solo il giorno successivo. "Penso sia stato il giorno dopo. Perché lì nessuno mi ha detto niente - ha raccontato -. Sono tornato a casa. Ho fatto la doccia perché mia moglie dormiva già e mi vergognavo dell'infedeltà. Ho dormito in un altro letto". "Sono tornato in Messico due giorni dopo per giocare e alcuni media hanno pubblicato che una giovane donna ha accusato Dani Alves di violenza sessuale - ha concluso l'ex esterno di Barça e Juve -. Ho chiamato il mio avvocato, Miraida Puentes. Si è consultata con la polizia catalana e i tribunali e mi ha assicurato che non c'erano denunce e che avrei potuto viaggiare e lasciare la Spagna con la massima tranquillità. Ecco perché sono partito".