FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 10
Brucia l'amico-rivale Bezzecchi al via, lascia sfogare Binder nei primi giri (meglio: lo studia), poi mette la freccia... rossa e da lì in avanti (sostanzialmente e senza voler - noi per primi - mancare di rispetto ai suoi avversari) seleziona la modalità gestione dal menu opzioni ma di sicuro non l'abbassatore (di tensione). Quarta vittoria in otto gare (la seconda di fila ad Assen) e nuovo strappo nel Mondiale su Martin e Bezzecchi. Pecco va in vacanza... per distacco: come un anno fa, anzi meglio. Trentacinque punti su Martin, trentasei su Bezzecchi. La strada per il bis imbocca nuovamente la discesa.
MARCO BEZZECCHI: VOTO 7,5
Abbandona la prima casella della classifica solo nel momento-clou ma pole position e vittoria nella Sprint fanno autostima e punti iridati. Poi c'è il GP domenicale, una performance appena sotto quelle dei due giorni precedenti, più che sufficiente però a tenere ben viva e vivace la sua candidatura iridata: da rifinire per bene nelle vacanze estive, per poi lanciare di nuovo il cuore oltre l'ostacolo a Silverstone. Compiti per le vacanze non particolarmente difficili: Marco corre sempre così, da generoso quale lui è: il cuore lo mette nel motore della sua Ducati.
Già che ci siamo: qualche ripetizione serve a LUCA MARINI (VOTO 5): il confronto diretto con un protagonista assoluto dei prossimi anni non è compito dei più semplici. Decimo al sabato, un po' meglio di domenica (settimo), ma la sostanza non cambia.
JORGE MARTIN: VOTO 6,5
Rientra un po' nei ranghi dopo i fasti del Sachsenring ma - pur correndo palesemente in difesa - tiene le posizioni e la quinta al traguardo gli consente di conservare il ruolo di primo sfidante di Bagnaia, con un solo punto di vantaggio su Bezzecchi: 159 a 158 (erano dieci prima di dopo il Sachsenring). Silverstone e soprattutto Spielberg (teatro della sua prima vittoria nel GP della Stiria di due anni fa) potrebbero rilanciarlo.
Ne avrebbe bisogno anche il suo compagno di squadra JOHANN ZARCO (SENZA VOTO), abbattuto da FABIO QUARTARARO poche curve dopo il via: VOTO 5 al Diablo acciaccato che aveva dato ben altri segnali di sabato, con il quarto tempo in qualifica e il terzo posto nella Sprint, anche se solo grazie alla retrocessione del "falloso" Binder. Peggio di quest'ultimo tra gli "arancioni" fa JACK MILLER (VOTO 4), che apre il festival degli imprevisti di inizio GP e va sempre più alla deriva anche nella classifica generale.
BRAD BINDER: VOTO 5
Eccolo lì. Perde due volte il podio, sia nella Sprint del sabato che nel GP full della domenica causa escursioni fuori dai bordi "ufficiali" della pista. Questa cosa dei track limits non va giù praticamente a nessuno (e soprattutto al pilota sudafricano) ma... così stanno le cose e le corse, a due e a quattro ruote. Il coriaceo Brad finisce dietro la lavagna e - visto che siamo in tempi di fine anno scolastico e di esami - a lui toccano quelli di riparazione.
ALEIX ESPARGARO: VOTO 7
Con un baffo (aerodinamico!) danneggiato al pronti via, si produce in una performance solida, tutta in rimonta (o per meglio dire in progressione), che gli permette di pareggiare il quarto posto in pista dell'anno scorso ma poi - grazie al "solito" Binder - lo proietta sul terzo gradino del podio. Male MAVERICK VINALES (VOTO 4), molto presto a terra nella ghiaia della via di fuga.
MARC MARQUEZ (EX-VOTO...)
Gli servirebbe un benedizione. Ex-voto per l'ex Cannibale che - nonostante lastre e pareri medici consigliassero ben altro, si presenta ad Assen solo per andare incontro al secondo weekend da incubo consecutivo. Marc ha la pelle dura ed una motivazione che (dopo otto titoli iridati) non mostra crepe: quelle però segnano il suo fisico e forse lo spagnolo (oltre all'aiuto dall'alto di cui, appunto, sopra) avrebbe bisogno di consiglieri migliori e più autorevoli, perché la MotoGp non fa sconti a nessuno, nemmeno a lui.