In molti non hanno lasciato traccia o comunque non hanno rispettato le attese iniziali. La Premier League è un mondo quasi inesplorato per i portieri italiani, mai realmente protagonisti in Inghilterra. L'unica eccezione è legata al nome di Carlo Cudicini. Il figlio del Ragno Nero, numero uno indiscusso del Milan Campione d'Europa e del Mondo nel 1969, ha indossato le maglie di Chelsea e Tottenham. Quattordici le stagioni totali. Cudicini è ancora oggi il portiere italiano con il maggior numero di presenze, ben 161, in Premier League.
Alle sue spalle il vuoto, complice anche qualche errore di troppo. È il caso di Massimo Taibi, ingaggiato dal Manchester United nel 1999 ma subito rispedito al mittente dopo sole quattro apparizioni. È andata meglio a Matteo Sereni, nel 2001 titolare ma retrocesso a fine stagione con l'Ipswich Town. Daniele Padelli, ex Inter e oggi dodicesimo dell'Udinese, potrà raccontare a figli e nipoti di aver difeso la porta del Liverpool. Una sola presenza ma comunque indimenticabile ad Anfield nel 2007. A Londra, sponda Arsenal, sono invece transitati Vito Mannone, quindici partite alla corte di Arsene Wenger ed Emiliano Viviano, terzo portiere nel 2014. La storia più curiosa è però quella di Marco Amelia, campione del mondo azzurro, che ormai a fine carriera, passa nell'autunno del 2015 dalla Lupa Castelli Romani, squadra di Serie C di cui era anche il presidente, al Chelsea, fortemente voluto da Mourinho. Completano la lista dei portieri italiani in Inghilterra Marco D'Ambrosio, al Chelsea nel 2003 e Pierluigi Gollini all'Aston Villa nel 2016 e poi a Tottenham due stagioni fa. Adesso tocca a Guglielmo Vicario. Dall'Empoli a Londra alla conquista della Premier League.