Otto giocatori a gennaio per un totale di 300 milioni. L'estate non porta consiglio al Chelsea, che riparte dagli acquisti di Nkunku per 65 milioni e Jackson per 40. I londinesi però sono attivissimi anche sul fronte cessioni: via Kantè, via Koulibaly, venduto Havertz, quasi ceduti Loftus-Cheek e Pulisic al Milan. E spuntano critiche per i rapporti con il Fondo Pif che starebbe dando una mano sul fronte bilancio.
Caos: questa è la parola che può rappresentare il Chelsea post-Abramovich. Il russo ha passato la mano alla cordata di Todd Boehly lasciando il club in condizioni economiche perfette e con un progetto tecnico avviato: giocatori costosi si, ma giovani e futuribili. La nuova proprietà ha preso questo concetto e l'ha estremizzato: giocatori costosissimi si, ma anche troppo numerosi. La rosa dei blues attualmente conta su confini davvero poco definiti, tra rientri dai prestiti e addii si sforano non di poco i 40 giocatori.
Nei mesi scorsi erano circolate voci dal centro sportivo di Cobham che raccontavano di spogliatoi insufficienti a contenere tutti i giocatori, di sessioni video con calciatori seduti a terra causa mancanza di sedie. La rosa del Chelsea al momento vale più di 1 miliardo di euro, la panchina è un tornello con cambi di tecnici continui (via Tuchel, via Potter, via Lampard, ora c'è Pochettino) e poca coerenza con un sistema di gioco che ha infatti portato una ultima stagione in Premier veramente scialba, con un 12° posto finale.
In tutto questo, il club sta cercando di razionalizzare e fare inventario di chi deve andare e chi deve restare: la lista dei partenti è lunghissima e conta anche nomi che hanno dato molto, come Havertz che è andato all'Arsenal e nel 2021 realizzò la rete della vittoria contro il City in finale di Champions League. Koulibaly, che in un anno è passato da colpo del mercato estivo a esubero venduto in Arabia Saudita, ha commentato la propria decisione con motivazioni familiari: "Potrò aiutare tutta la mia famiglia a vivere bene, dai miei genitori ai miei cugini, e soprattutto sostenere le attività sociali della mia associazione in Senegal, “Capitane du Coeur”: abbiamo cominciato con la costruzione di una clinica pediatrica nel villaggio dove i miei genitori sono nati e si sono sposati. Si chiama Ngano. Io e i miei fratelli abbiamo coronato un sogno: la scorsa settimana siamo andati a Dakar e ci siamo messi in cammino."
Molti dubbi stanno venendo fuori invece per quanto riguarda i rapporti del Chelsea con il fondo Pif, proprietario del Newcastle ma anche di una grossa quota di Clearlake Capital, veicolo con cui Boelhy ha acquistato il club. I numerosi trasferimenti dai londinesi al campionato arabo hanno messo in allarme la Premier League: ad alcuni sembra un metodo per aiutare il club a sfoltire e liberarsi di ingaggi molto pesanti. Koulibaly, Ziyech, Kantè e Mendy sono già andati in Arabia sgravando il bilancio. Tuttavia, c'è da precisare come la questione sià già stata oggetto di indagine, conclusa con la negazione di ogni conflitto di interesse. Pif, fondo statale arabo, investe in Clearlake Capital dal 2006 e quindi da molto tempo prima che Boehly prendesse il Chelsea.
Al neo-tecnico Pochettino il compito di occuparsi di gestire un club potentissimo ma che deve trovare e definire una propria identità in mezzo a una situazione oggettivamente complessa a livello di spogliatoio e di campo. Trovare la quadra tra i numerosissimi giocatori a disposizione sarà la sfida più ardua, in attesa che la proprietà individui un piano preciso per gestire il club con criterio e sfruttando le enormi potenzialità economiche senza sprechi e spese eccessive.