Milan: stelle, strisce e... extrabudget. Furlani ha i soldi per la rivoluzione
Tonali in uscita e Loftus-Cheek in entrata sono i primi nomi di un mercato che sarà scoppiettante: molto americano e con la possibilità di spendere più di quanto previsto
Il primo regalo che Giorgio Furlani ha fatto a se stesso, con la benedizione di Gerry Cardinale, è stato far saltare il muro dei 35 milioni di budget previsti per il mercato del Milan (in realtà la società non lo ha mai comunicato). In parte, ovviamente, grazie alla cessione di Sandro Tonali, che porterà nelle casse rossonere un tesoretto sufficiente a muovere diverse pedine. In secondo luogo, però, scrive Repubblica, grazie allo strappo alla regola concesso dal patron Gerry Cardinale, determinato, evidentemente, a costruire un Milan che sia competitivo e molto americano, con Pulisic e Musah come copertine designate del suo progetto.
Il primo tassello, intanto, è stato messo. Loftus-Cheek, prelevato dal Chelsea per 21 milioni circa, sosterrà oggi le visite mediche di rito prima della firma sul contratto che lo legherà ai rossoneri. E' solo il primo passo su una Luna di investimenti che rivoluzionerà la rosa a disposizione di Stefano Pioli. Primo inciso: il tecnico passerà un'estate in cui il suo parere sarà importante come non mai. Gli acquisti, quali che siano, saranno timbrati da lui che, di conseguenza, accetterà onori e oneri di un ruolo decisamente diverso da quello del recente passato e, più in generale, da quello dei tecnici italiani. Onori e oneri però: il che, in qualche modo, significa che potrebbe essere il primo a pagare eventuali scelte sbagliate. Ma questo, chiaramente, è un discorso molto prematuro che a Casa Milan nessuno si augura di dover mai affrontare.
La preoccupazione maggiore di tutti è costruire una squadra che sia competitiva su tutti i fronti, Champions compresa, che abbia una dimensione internazionale e un mix tra tecnica e fisicità che fin qui è sempre mancata. Non è un caso che nel nuovo centrocampo immaginato dalla triade Pioli-Furlani-Moncada si stiano mettendo polmoni e centimetri. Da Loftus-Cheek appunto, fino a Musah (richiesta attorno ai 30 milioni del Valencia destinata a scendere), passando per Tijjani Reijnders, grande promessa del calcio olandese per cui il Milan si sta muovendo con grande decisione con l'Az Alkmaar dopo aver trovato l'accordo con il giocatore. L'affare è in dirittura d'arrivo e si chiuderà a quota 16 milioni più 2 di bonus.
Messa a posto la linea Maginot davanti alla difesa, ci si preoccuperà di trequarti e attacco. Pulisic - anche in questo caso trattativa nel vivo con il Chelsea ma distanza da limare tra richiesta e offerta - garantirebbe la copertura di almeno due ruoli tra esterno di destra e trequarti. Traoré, in uscita a zero dal Wolverhampton per ora è solo una proposta da valutare, Kamada potrebbe occupare l'ultimo posto da extra (Guler sembrerebbe sfumato per le richieste del padre-agente: 20 milioni di commissioni), Chukwueze, anche lui extra e quindi alternativo a Kamada, dipende in realtà dall'affare Pulisic. Uno esclude l'altro.
L'attacco è ancora invece tutto un rebus. Preso Luka Romero a zero, Ramadani ha proposto ieri uno scambio con la Fiorentina tra Rebic e Jovic, entrambi nella sua scuderia. La pista è freddissima, non intriga e difficilmente sarà seguita. Il croato ha offerte dalla Turchia (3-4 milioni) e sempre in Turchia si proverà a piazzare Origi. Ballo-Touré va invece verso la Premier, anche lui per una cifra attorno ai 4 milioni. Parliamo di uscite non a caso, perché sarà anche vero che il budget potrà essere sforato, ma la rosa va in ogni caso sfoltita per poter essere realmente cambiata. Scamacca, uno dei papabili nel ruolo di vice-Giroud, resta solo un'ipotesi. Il West Ham non apre al prestito e il giocatore preferirebbe la destinazione Roma. Morata, maggiormente gradito, ha un costo incerto: la sua clausola resta un mistero largo tra i 10 e i 30 milioni. E la forbice, inutile precisarlo, cambia tutto. Icardi, che per ora si era proposto, pretende un ingaggio da 10 milioni che è decisamente fuori portata. E poi c'è la questione italiani per le liste da mettere a posto. Insomma, con Loftus-Cheek, pronto oggi alla firma, il lavoro non è che cominciato.