La carriera di Manolo Portanova è in standby. L'attaccante del Genoa, cercato dalla Reggiana in prestito, deve fare i conti con la condanna in primo grado a sei mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo e, in attesa dell'esito del ricorso presentato professando innocenza, anche con il disdegno di alcune tifoserie. Per quanto grave, quella di Portanova è sentenza di primo grado, non definitiva, ma al tempo stesso gli ha chiuso diverse porte: quella del Bari a gennaio e ora sembrava quella della Reggiana.
I tifosi pugliesi qualche mese fa insorsero alla possibilità di vedere Portanova con la propria maglia in campo, mentre in queste ore si era sparsa la voce che lo stesso avrebbero fato quelli granata della Reggiana. Notizia smentita dall'entourage del giocatore tramite Tuttomercatoweb. Non si sono infatti mai registrate ostilità da parte della città reggiana nei confronti del giocatore, sul quale proprio il club neo promosso in Serie B è in forte pressing, con il tentativo di strapparlo a una folta concorrenza. Che coinvolge anche importanti club di Serie A.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Lo scorso 6 dicembre, Manolo Portanova è stato condannato a 6 anni di reclusione dal tribunale di Siena per violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza che, tra il 30 e il 31 maggio 2021 avrebbe subito degli abusi da parte del giocatore e dello zio, condannato alla stessa pena. Scegliendo il rito abbreviato, il giudice ha inflitto a Portanova anche una provvisionale di 100.000 euro a favore della ragazza di cui ha abusato, una di altri 20.000 euro a favore della madre della giovane e una di ulteriori 10.000 euro a favore dell'associazione senese "Donna chiama Donna" costituitasi parte civile. Secondo il Giudice di Siena, Ilaria Cornetti la ragazza "manifestò la propria volontà di avere un rapporto sessuale con il solo Manolo e di non volerne uno di gruppo con tutti i quattro ragazzi. Volontà espressa in maniera ripetuta ed inequivocabile da subito e per tutta la durata".
Motivazioni che portarono alla reazione di Manolo Portanova, condannato ricordiamo solo in primo grado, fino all'appello presentato raccontando la decisione sui social: "Sento e leggo una storia che non conosco, che non si avvicina lontanamente alla realtà e mi chiedo ogni giorno perché è successo a me. Presto ci sarà modo di dire la mia versione documentando con PROVE e non con ipotesi. Pensavo che il silenzio mi avrebbe reso giustizia, invece mi è stato presentato un conto che non sono disposto a pagare".
L'udienza avverrà probabilmente in autunno, a stagione calcistica iniziata. Non per Portanova per cui il sentimento popolare è di piena diffidenza.