Le cifre delle tre stagioni portoghesi certificano che Mehdi Taremi è un attaccante candidabile a un club ambizioso come il Milan: 129 partite, 76 gol (uno ogni 127 minuti) e 41 assist in Liga Portugal, 19 partite, 8 gol e 4 assist in Champions League. In due Mondiali con la maglia dell’Iran, 6 partite, 2 gol e 1 assist. Ma il calcio non è fatto solo di cifre e allora l’interesse diventa ancora più giustificato.
Non trovano spazio gli stereotipi nella biografia di Mehdi Taremi. Non c’è la favola del bambino povero che gioca con il pallone di stracci. Famiglia benestante, anzi. Il papà Alishah è stato un calciatore professionista di buon livello, al punto da garantire una vita agiata a tutta la famiglia. Il fratello maggiore Mohamed ha chiuso la carriera calcistica nel 2021 a 32 anni, una vita da mediano con le maglie di Pars Jam e Iranjavan. Famiglia completata dalla mamma e da una sorella, con base a Bushehir, città di 170.000 abitanti sede del porto principale del Paese, sulla costa sud-ovest.
I ragazzi di Bushehir normalmente si dedicano all’equitazione oppure (ovviamente) alla pesca, Mehdi ovviamente ha scelto subito il pallone. A dieci anni è entrato nella Busheir Bargh Youth Club. Ma prima di passare al professionismo, ha dovuto prestare servizio di leva nell’esercito (nel frattempo aveva interrotto gli studi), prima di firmare per l’Iranjavan nel 2013, a 21 anni. È probabile che questo passaggio attraverso le fila dell’esercito abbia rafforzato in senso di disciplina che traspare da ogni sua prestazione e che viene sottolineato da chi lo conosce molto bene come Antonio Manicone, ex centrocampista tra gli altri di Inter, Genoa e Udinese, entrato da poco più di un mese nello staff della Nazionale iraniana: “Mehdi è un ragazzo eccezionale, dal punto di vista umano è una grande persona, un vero trascinatore, un leader”.
Nel 2014 è arrivato il trasferimento al Persepolis Teheran, nel 2015 l’esordio in Nazionale contro l’Uzbekistan. Nel 2018 era al Mondiale con l’Iran, senza lasciare il segno, ma è proprio in quel momento che (a 26 anni) è iniziata la sua straordinaria ascesa. Il primo ingaggio pesante, se non altro dal punto di vista economico, è stato quello percepito nell’Al-Gharafa, club qatariota. Poi l’arrivo in Europa passando per la porta di servizio, quello che lo ha fatto sbarcare nel campionato portoghese con la maglia del Rio Ave. Ed ecco la rivelazione: capocannoniere del campionato 2018-19 con 18 reti alla pari con Vinicius e Pizzi. Record di punti per la squadra di Vila do Conde, con due doppiette finali consecutive contro Santa Clara e Boavista che hanno regalato al Rio Ave la quarta qualificazione della storia per l’Europa League.
“È un giocatore che fa gol, sempre e comunque”, aggiunge un orgoglioso Manicone, già molto immedesimato nella sua nuova realtà professionale”. Ne fa di molto belli, come quello realizzato contro il Chelsea in Champions League, che gli è valso il Premio Puskas per il gol più bello del 2021. Ma quello che più importa – e qui c’è ancora Manicone a darci una mano – è la duttilità del giocatore oltre che dell’uomo: “Nel Porto gioca da prima punta e lo fa molto bene. Nella Nazionale iraniana lo facciamo giocare da seconda punta al fianco di Sardar Azmoun, che ora è nel Bayer Leverkusen. Sa fare tutto quello che deve fare un attaccante, e molto bene”.
Qualche apparizione nel mondo del gossip c’è stata anche per Taremi, ma risale a un passato ormai remoto: nel 2017 ebbe una relazione con la famosissima (in Iran) attrice Sarar Ghoreishi, di cinque anni più anziana. Relazione chiusa ufficialmente nel 2018 quando Mehdi ha incontrato Sogand, divenuta nel 2020 la sua fidanzata ufficiale e nel 2022 sua moglie, sposata con una cerimonia privatissima, alla presenza di quindici persone al massimo.
Spiccioli di personalità: ama i videogiochi come quasi tutti i suoi coetanei, ha un cane e un gatto, gioca a pallavolo per tenersi in forma quando non si allena, tra i suoi idoli ci sono Ali Daei, Ronaldinho, Leo Messi e lo scrittore Albert Camus, oltre al musicista di dance elettronica Homayoun Shajarian, ovviamente suo connazionale. Il 31 agosto del 2020 ha firmato il Porto, contratto quadriennale da 5 milioni a stagione. Adesso è pronto a cambiare Paese, lingua e campionato. Il Milan è un’ipotesi seria.