MANOVRE ROSSONERE

Milan: tanti obiettivi, pochi centri. La rosa di Pioli è ancora corta

La dirigenza si muove su più fronti, ma a oggi ci sono ancora ruoli scoperti: dalla punta al centrocampo, ecco cosa manca al Diavolo

Per il momento il saldo è praticamente a zero: fuori Sandro Tonali, dentro Ruben Loftus-Cheek. Uno a uno e palla al centro, nella zona, cioè, dove il Milan era più scoperto lo scorso anno e continua a essere scoperto nell'ipotesi di formazione per il campionato che verrà. Il punto è banale: erano pochi Tonali-Bennacer-Krunic-Pobega, Vrackx lo lasciamo a parte visto lo scarso utilizzo, e continua a essere sguarnita la mediana a disposizione in questo momento del tecnico emiliano, tanto più che Bennacer resterà ai box praticamente fino a gennaio e partirà poi quasi subito per la coppa d'Africa. Non a caso Stefano Pioli insiste, e non poco, per chiudere la questione Reijnders, sempre sospeso tra l'offerta di Furlani e la richiesta (25 milioni) dell'Az. Il fatto è che l'olandese non basta. Serve almeno un altro elemento e dopo i primi abboccamenti per Musah e il sondaggino per Gravenberch, i possibili obiettivi sono andati via via sparendo. Precisiamo una cosa: siamo solamente all'11 di luglio, quindi tecnicamente di tempo ce n'è. Il problema è che, soprattutto in mezzo al campo, uomini nuovi hanno bisogno di tempo per adattarsi e il tempo, in questo senso e letto come tempestività nelle trattative, è fondamentale. 

Il centrocampo non è però solamente l'unico reparto sguarnito. Nell'ordine, ad esempio, servono sicuramente un vice-Theo a sinistra (italiano, possibilmente, causa liste), un esterno destro alto, possibilmente un trequartista (a meno che il ruolo non venga coperto da Pulisic o dal giovane Romero) e almeno un altro centravanti. I nomi, detto di Reijnders e appunto lo statunitense del Chelsea, sono noti come note sono le distanze nelle trattative con i club di appartenenza: da Chukwueze a Taremi, passando per Morata e Scamacca, Kamada, Traoré e Isaksen. Sempre che, nel frattempo, la rosa venga svuotata a dovere degli esuberi. 

Perché anche i giocatori in uscita potrebbero essere un problema. Ballo-Touré ha mercato (lo vuole il Bologna in Italia, ma piace anche in Premier e in Francia), Gabbia fin qui non è entrato in nessuna trattativa particolare, ma non è certo che resti. Su Rebic si è mosso pochissimo (Turchia, soprattutto), Messias piace al Torino, che punterebbe a riprendersi anche Pobega (ma gli italiani andrebbero tenuti sempre per il discorso delle liste), ma Urbano Cairo non è esattamente il migliore degli interlocutori quando si tratta di rimpolpare le casse. Origi è attenzionato da diverse società, ma vorrebbe provare a riscattarsi al Milan. De Ketelaere resta un'incognita: è sul mercato, ma solo a determinate cifre difficili da ottenere (minimo 28 milioni). Insomma, l'acqua non è proprio cheta, ma nemmeno così frizzante. 

La settimana in corso dovrebbe essere in questo senso un pelo più movimentata: Pulisic è in arrivo, ed è qualcosa, su Reijnders si proverà a trovare la quadra entro il weekend, il resto è ancora molto in sospeso. Il Milan partirà per gli States ancora con la squadra da costruire. Pioli ha bisogno di titolari e di riserve, perché lo scorso anno ha dimostrato che il Milan non è in grado, in queste condizioni, di reggere la tripla competizione. Furlani e Moncada sono al lavoro, adesso si aspettano i frutti di tante fatiche.