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I 23 anni di Vinicius Junior, il ragazzo d'oro che vale un miliardo

Stella del Real, sta per prolungare il contratto con una clausola rescissoria incredibile e con Ancelotti sogna il Mondiale

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Per il Real Madrid vale un miliardo. È questo l’ammontare della clausola rescissoria che verrà applicata al contratto di Vinicius Junior, in via di rinnovo fino al 2028. Un patrimonio costruito nel tempo, importato quando era ancora minorenne, valorizzato contro tutto e contro tutti. Oggi questo fenomeno (perché come tale può essere definito) compie 23 anni. E ha mille storie da raccontare, come se ne avesse 46.

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In Brasile lo chiamano “Vini malvadeza”, che con qualche sfumatura più o meno traducibile significa “Vini cattiveria”. Non gli basta vincere, vuole stravincere. Forse non lo fa apposta. È fatto così. L’avversario per lui non è un nemico che va semplicemente odiato, ma quando è possibile va anche umiliato. E nel calcio dei grandi vige una legge non scritta: se tu provi a umiliarmi, io ho il diritto di reagire con le mie armi. Di botte ne ha prese, ne prende e ne prenderà. Capita a tutti quelli dotati di un talento sopraffino come il suo e di una velocità che ne rende praticamente impossibile una marcatura efficace. Ha assimilato l’idea di essere forte e di poter essere trattato con le cattive maniere. Quello che non potrà mai assimilare è l’ondata di razzismo che si è scatenata nei suoi confronti, ma qui si entra in una storia molto complicata.

Vinicius Josè Paixao de Oliveira Junior ha dato l’idea di essere fuori categoria fin dall’età di sei anni, quando suo padre (che si chiama praticamente come lui, Vinicius Josè Paixao e Oliveira) lo portò a fare un provino in una scuola calcio del Flamengo nel quartiere Mutuà, dove abitava, nella città di Sao Gonçalo. Prima di quel provino, papà Vinicius mise in atto una specie di stalking nei confronti di Cacau, il professore della scuola calcio: “Voleva a tutti i costi farlo giocare fin da quando aveva cinque anni e in effetti quando lo vidi in campo capii che aveva ragione. Molto superiore alla media della sua età, bravo davvero, eppure molto tranquillo nei suoi comportamenti”.

A dieci anni passò alla casa madre del Flamengo, a sedici si allenava con la prima squadra. Il 13 maggio del 2017, l’allenatore Zè Roberto lo fece esordire in prima squadra contro l’Atletico Mineiro nel campionato brasiliano. L’anno successivo era titolare. Ma subito dopo l’esordio si trasformò clamorosamente in uomo-mercato. Inevitabile che attirasse su di sé l’attenzione dei grandi club europei, ma solo il Real Madrid all’epoca aveva la forza economica per fare un’operazione del genere. Un acquisto che sembrava una follia, annunciato il 20 maggio del 2017. Cifre apparentemente folli: 30 milioni di base più 15 milioni di bonus, più 8 di commissione agli agenti e 8 alla famiglia del ragazzo. Totale 61 milioni, con l’accordo di lasciare Vinicius Junior al Flamengo fino al compimento della maggiore età.

Nel luglio del 2018 eccolo a Madrid, inizialmente iscritto nelle liste della Liga come appartenente al Castilla, che è la squadra B del Real Madrid. Il 29 settembre arrivò il debutto in prima squadra contro l’Atletico, il 31 ottobre la prima gara da titolare contro il Melilla, il 3 novembre il primo gol con la maglia del Real contro il Valladolid. Buone prestazioni ma ancora qualche dubbio sulle sue reali potenzialità. Ma recentemente Ronaldo Fenomeno ha spiegato sul sito del Valladolid (club di cui è proprietario) il perché di quelle incertezze iniziali: “Al Flamengo non hanno allenato bene Vini. Non sapeva controllare il pallone, in particolare con il sinistro, non l’hanno preparato a dovere sul rapporto spazio-tempo sul campo o sulle basi tecniche. È migliorato solo quando è partito. Per molti anni le giovani e belle promesse che sono uscite dal Brasile sono riuscite a emergere a livello internazionale solo grazie al loro talento. Molto spesso i ragazzi sono “grezzi”. Un caso eclatante è quello di Vinicius. È migliorato tanto con programmi di formazione, metodologia professionale e l’aiuto di grandi professionisti. È cambiato in modo esponenziale negli ultimi due anni al Real Madrid. Vinicius è il giocatore più decisivo del calcio mondiale in questo momento”.

IL SUO GOL PIÙ BELLO? 

Nella stagione 2020-21 il quotidiano Marca provava a convertire così chi non era ancora del tutto convinto: “Vinicius è probabilmente il giocatore più criticato del Real, ma la realtà è che la squadra va molto meglio quando gioca lui”. Da lì, è stato infatti tutto un crescendo. La stagione successiva è iniziata con cinque gol nelle prime cinque partite; Un segnale chiaro: a quel punto Vinicius era titolare, inamovibile. Fino alla finale di Champions League contro il Liverpool, decisa proprio da un gol di Vinicius. Forse non è un caso se l’esplosione definitiva è arrivata proprio dopo l’incontro con un altro fuoriclasse, sia pure della panchina, come Carlo Ancelotti.

Proprio Ancelotti può essere il maestro perfetto per colmare una lacuna: in Nazionale finora non ha ottenuto i risultati che ci si aspettava. Il Mondiale del Qatar è terminato prematuramente, il suo score parla di 23 partite, 3 gol e 2 assist con la maglia verdeoro. Il Mondiale del 2026 può e deve essere la vetrina per la sua consacrazione definitiva. Tostao, centravanti del mitico Brasile campione del mondo 1970, la vede così: “È fortissimo, ma gli manca ancora qualcosa nella finalizzazione”. Lo stesso non si può dire per questi anni al Real Madrid, che parlano di 225 partite, 60 gol e 50 assist. Proprio per questo al Bernabeu e dintorni stravedono per lui, stanno per fargli firmare un contratto fino al 2028 con una clausola rescissoria di un miliardo di euro. Intanto oggi è cosa buona e giusta augurargli un buon compleanno e una buona vita, possibilmente senza atti di razzismo.

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