AMERICANI D’ITALIA

Weah e Pulisic gli ultimi arrivati: gli americani in Serie A

Il primo fu Lalas, oggi l’ex Chelsea e il figlio di George inseguono l’Italian Dream

Italiani a caccia del sogno americano? Non solo, nel calcio ora anche gli americani inseguono il personale "Italian Dream". In principio fu Alexi Lalas, sbarcato dal Michigan a Padova dopo il mondiale di USA '94. Difensore pel di carota, bravo più ad hockey che a calcio per sua stessa ammissione e soprattutto più agile con la chitarra in mano che con il pallone tra i piedi…

Pulisic al Milan è l'ultimo colpo, quello con una Champions già messa in tasca con il Chelsea. E i tifosi del Diavolo sperano di vedere finalmente qualità, dopo gli svogliati Dest e Onyewu, abile quest'ultimo solo a fare risse con Ibrahimovic a Milanello.

In casa Juve, Timothy Weah spera di emulare le gesta di papà George al Milan e troverà in squadra il connazionale Weston McKennie, fin qui l'americano più produttivo: 96 presenze e 13 gol in bianconero dal 2020, compresa la volée al Camp Nou contro il Barcellona di Messi.

In totale sono 16 gli statunitensi, non indimenticabili, approdati nel nostro calcio: il fu Chievo e la Roma ricordano Michael Bradley, ora a 35 anni, a Toronto da capitano con Insigne e Bernardeschi. Con l'avvento di Joe Tacopina prima e Duncan Niederauer poi, a Venezia è fiorita una vera e propria colonia: 5 americani negli ultimi due anni. Meteore, infine, quelle passate da Brescia e Genova.

Il folklore di un tempo, però, oggi si sta trasformando in investimento su giocatori di seria prospettiva. L’America bussa alle porte del paradiso, il calcio europeo, con un solo obiettivo: conquistarlo.

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