Jannik Sinner esce sconfitto dalla semifinale di Wimbledon contro Novak Djokovic, con un 3-0 che sembra essere un punteggio che sa di sentenza per l'altoatesino, ma non è stato così. L'italiano ci ha provato, ma non ha potuto nulla contro il campione serbo e subito dopo la gara si è detto amareggiato, ma comunque soddisfatto per la crescita personale: "Il livello era più alto quest'anno, io ho avuto le mie chance e non le ho sfruttate. Tante volte nei suoi game di servizio eravamo lì e ho avuto la possibilità di prendermi il punto importante. Nel terzo parziale ho avuto due set-point, dove ho sbagliato due colpi, però ero sempre dentro il punto. Alla fine, ho 21 anni e sto continuando a migliorare. Se fossi completo, sarebbe strano e anche un peccato".
"L'anno scorso - continua - lui si era rilassato, quest'anno invece era molto focalizzato. Alla fine, abbiamo guardato e sono 10 punti di differenza. 22 errori di dritto? Sì, hanno un peso, ma come partita ero più vicino che nel 2022 perché negli ultimi tre set non avevo avuto chance".
Il tennista italiano, numero 8 del ranking, ha poi aggiunto: "Ogni partita ha i suoi pregi e difetti, oggi era il giorno in cui non funzionava il dritto ed era anche difficile muoversi perché l'erba era molto scivolosa. Lui si è mosso molto bene e quando si perde il feeling con la superficie si sbaglia maggiormente. Fisicamente mi sento bene, vedremo quali tornei giocare prima degli US Open, ne parlerò con il mio staff".
Tirando le conclusioni di questo match, Sinner si dice comunque soddisfatto: "Alla fine, ho 21 anni e sto continuando a migliorare. Se fossi completo, sarebbe strano e anche un peccato. Non è mai semplice giocare contro Djokovic e lui è stato migliore nei punti importanti, mentre io ho fatto più fatica. Spero di rigiocare partite di questo genere per avere anche quella esperienza. Guardando tutto nel complesso, posso essere contento di queste due settimane. Sono venuto qui con una mentalità diversa dall'anno scorso: ho affrontato tutte le partite come una Finale e d'ora in poi faremo sempre così. C'è qualche rimpianto, ma mi prendo le cose positive anche da una partita persa. Sono ben posizionato nella Race e credo di essere a buon punto. La stagione è ancora lunga, vedremo di continuare".
E Novak Djokovic ha commentato così il raggiungimento della finale di Wimbledon dopo la battaglia con Jannik Sinner: "Le semifinali sono sempre partite incerte, combattute - le parole del serbo -. Il punteggio non racconta la realtà di quello che è successo sul campo. È stato un match super combattuto, il terzo set l'avrebbe potuto vincere lui, ma ha sbagliato qualcosa e mi ha concesso di arrivare al tie-break. C'è stata molta pressione: io sono partito bene all'inizio, ma lui ha dimostrato perché è uno dei leader della nuova generazione. La mia generazione? È bello farne parte, i 36 anni sono i nuovi 26. Se sto giocando il mio miglior tennis? Mi piacerebbe crederlo, il nostro è uno sport individuale, devi metterti quindi nelle migliori condizioni mentali e fisiche. Cerco di non guardare l'età come una cosa che mi disturba. Io ho tanta motivazione, gioco uno sport che amo e che mi ha dato tanto. Provo gratitudine e voglio ricambiare il favore a questo sport giocando più che posso".